Ricorre oggi il 28° anniversario della scomparsa del preside Giuseppe Crispino.
Il giornale di Caivano vuole ricordare ai suoi lettori la figura di un uomo di notevole spessore umano, culturale, politico, etico con la trascrizione integrale del discorso commemorativo, pronunciato il giorno del suo funerale, nella chiesa di San Pietro, il 26 agosto del 1995, dal prof. Francesco Auletta, suo vicario presso il liceo Miranda di Frattamaggiore, nel cui atrio è collocata anche una lapide in suo ricordo.
“Carissimo Preside,
siamo i docenti, gli alunni, i genitori, il personale amministrativo e quello
ausiliario del Liceo Scientifico “Carlo Miranda” di Frattamaggiore: il Suo liceo,
quello che Lei ha sempre messo in condizione di operare, nonostante l’inerzia
burocratica degli enti pubblici, quell’inerzia che ha costantemente privato la
nostra scuola delle indispensabili prerogative per un normale funzionamento.
Siamo qui a testimoniare, davanti a Dio e davanti agli uomini della Sua città,
l’impegno incessante, il calore umano e la serietà professionale da Lei profusi
nel dirigere le attività della nostra comunità scolastica.
Ma, più ancora, noi siamo testimoni del senso di giustizia, quella sociale,
sempre presente nell’esercizio delle Sue funzioni a tutela dei deboli, degli
indifesi e, soprattutto, dei meno abbienti.
Siamo testimoni dell’onestà, morale e intellettuale, manifestata in ogni atto
della Sua vita quotidiana.
Siamo testimoni della bontà dei Suoi gesti, una bontà per niente ammantata di
leziosità, una bontà poco appariscente ma molto concreta, in sintonia con la
Sua personalità e come si conviene ad un vero cristiano.
Siamo testimoni del coraggio, e quale coraggio, sia nelle azioni, tutte volte
a difesa delle leggi dello Stato contro gli abusi e i soprusi di qualunque
provenienza, sia nelle assunzioni di responsabilità inerenti al Suo operare.
Siamo testimoni del senso del dovere, quale adempimento supremo di ogni
cittadino.
Queste doti, non comuni tutte insieme, costituiscono una vera lezione di vita:
quella che Lei ha impartito a tutti noi e che non sarà facile assimilare.
Anche per questo ci mancherà tanto.
Addio, carissimo Preside”.