Il festival dell’improvvisazione è sempre in auge a Caivano, dove si spendono in abbondanza i soldi che si riescono a far arrivare nelle casse comunali, ma con una resa per la collettività minima.
L’amministrazione Falco dopo aver impegato oltre due anni per avviare i lavori per il rifacimento delle strade cittadine (con annessi e connessi che probabilmente saranno pubblici tra qualche anno) e nominato un tecnico per verificare la bontà dei lavori ha visto man mano sempre più segnalazioni per situazioni non a regola d’arte.
E’ chiaro che il tecnico è l’unico che potrà valutare ufficialmente i lavori, ugualmente chiaro che dovrà restare agli atti una sua dichiarazione ben dettagliata di cosa è avvenuto nelle 26 strade scelte dall’amministrazione Falco per i lavori di rifacimento.
Fatto sta che dopo alcune segnalazioni di dislivelli, problemi alle caditoie, agli ulteriori lavori che si stanno svolgendo a via Gramsci, legati proprio alle vecchie caditoie (non siamo ancora riusciti a scaricare nessuna determinazione per quest’ultimi), la denuncia dell’ex consigliere Francesco Giuliano del M5S è la cartina tornasole dell’approssimazione di tutto ciò di quello che avviene in città.
Da premettere che nei due anni precedenti ai lavori, a qualcuno era stato specificato che in alcune strade non si poteva asfaltare e basta, ma verificare e possibilmente preventivare degli interventi ai sottoservizi, visto che continuamente ci sono lavori per perdite idriche.
Questo è quello che è avvenuto a via Turati, il consigliere Giuliano scrive: ‘Il 21 luglio iniziano a rimuovere il vecchio asfalto da via Turati, finalmente dopo oltre 50 anni si rinnova la strada. Per oltre un anno e mezzo il sottoscritto da consigliere comunale ho detto al vecchio assessore Peluso di effettuare dei controlli prima di mettere l’asfalto per evitare di romperlo di nuovo, visto che negli ultimi anni erano successi un po’ di disagi, con asfalto collassato ecc.
Ogni volta mi veniva detto: certo si faranno i controlli.
Dopo un certo periodo cambia parte della giunta e con essa va via l’assessore Peluso e arriva l’assessore Zippo.
Così per fermare questi lavori ci pensa una bella perdita al centro della carreggiata che non permette agli operai di iniziare a fare il tappeto di asfalto.
Nemmeno due giorni e la ditta che non si capisce sotto quale indicazione doveva asfaltare, mentre avrebbe potuto andarsene in ferie e farlo a settembre, (avrebbe avuto più senso e si sarebbe potuto controllare meglio eventuali perdite future).
Niente da fare bisogna correre, asfaltare, e dopo solo 2 giorni la perdita torna fuori al centro della carreggiata APPENA ASFALTATA, e quindi per ripararla c’è bisogno di intervenire e quindi si fa un bel bel buco giusto al centro dell’asfalto appena posato.
Passa qualche giorno e viene messo un tappetino giusto dove c’è stata la riparazione e via, verso mondi migliori….
Qualche giorno ancora 10 agosto e via ad un’altra perdita, a pochi metri dalla precedente, e il 17 agosto si interviene di nuovo, al centro della carreggiata ennesimo buco, ennesima riparazione, ennesima toppa, sull’asfalto che i cittadini di via Turati hanno aspettato per 50 anni.’
Purtroppo questa è l’approssimazione che regna sovrana a Caivano, non contano quanti soldi possano arrivare, non contano il numero dei progetti del PNRR se tutto, poi, verrà vanificato da una politca inefficiente e spicciola.
Parafrasando la famosa frase del sindaco Enzo Falco, sui nemici della città, l’ex consigliere Giuliano elenca, senza fare nomi i veri e unici nemici della città, elencandoli così:
Quelli che non controllano i lavori;
Quelli che anche se un lavoro è fatto a caxxo di cane non richiamano la ditta.
Quelli che non contestano i lavori.
Quelli che non chiamano le ditte che lavorano come capre per fargli rifare il lavoro fatto bene.
Questi sono i veri nemici della città…
L’auspicio di tutti è che l’ex consigliere Giuliano, ancor meglio insieme al parlamentare del M5S Penza, possano consegnare un fascicolo su tutto quello che è avvenuto e sta avvenendo a Caivano alla Corte dei Conti di Napoli, così che l’organo di controllo possa verificarne l’efficienza e l’economicità rispetto agli obiettivi posti dalla legge. Questi restano, come già si sta verificando, gli unici modi per contrastare l’approssimazione di tecnici e politici.