Ecoballe, terminato il primo step. Via da Caivano entro il 2024

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Molto interessante l’intervista a Renato Mazzoncini, amministratore delegato dell’A2A, su Ilquotidianodelsud, dove oltre a spiegare le fonti rinnovabili per il sud, spiega quello che è avvenuto a Caivano e quello che avverrà nei prossimi mesi.

Tutte le ecoballe presenti a Pascarola a confine con Marcianise

In uno stralcio dell’intervista si parla di Pascarola. Si parla dei luoghi dello scandalo, dei rifiuti che negli anni ‘90 perseguitarono Napoli, in quell’impianto di Caivano dove si accumularono le orrende “ecoballe” che la Campania non sapeva smaltire e dove oggi le ganasce del “ragno” dell’A2A le aprono e riportano alla luce, in senso non metaforico, i resti della società di allora. Dalle “ecoballe” sventrate emergono imballaggi consunti, si srotolano infiniti i nastri delle videocassette Vhs, si sgretolano i transformer e i tamagotchi con cui giocavano i bambini di allora, che oggi sono adulti.

Che cosa state facendo a Caivano, Mazzoncini?

«In Campania abbiamo vinto la gara per recuperare le “ecoballe” accumulate in questa Regione, un primo lotto per 1,2 milioni di tonnellate pari a 3 anni di attività di un grande termovalorizzatore. L’impianto apre le ecoballe, il contenuto ormai è privo di organico e ha completato la degradazione: separiamo i materiali riciclabili, che mandiamo a recuperare, e il resto viene selezionato per ottenere combustibile solido secondario, destinato come fonte energetica in sostituzione dei combustibili fossili».

 

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