Riflessioni sulle scuole elementari del parco Verde e via Necropoli

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Protesta mamme alla scuola 'Ciari' 2013

Nel precedente articolo sul Parco Verde e la sua scuola, nel riportare i dati degli iscritti alla scuola elementare, confrontandoli con quelli della vicina scuola di via Necropoli, ho rilevato che nel quartiere c’era una forte evasione dell’obbligo scolastico. I dati da me forniti e confermati da un’attenta lettrice hanno bisogno di una precisazione, perché come riferito dalla lettrice, tanti bambini del Parco Verde sono invece alunni della scuola di via Necropoli.

Lo stupore e la curiosità mi hanno indotto a rivedere quanto scritto e scoprire l’esistenza di un problema ancor più grave di quello descritto. C’è la violazione del dovere di rispettare le platee scolastiche approvate dagli organi competenti. Ma a quanto pare, più che di una violazione puramente formale, sembra che si tratti di una consolidata abitudine tollerata dagli organi scolastici per permettere ai bambini l’esercizio del prevalente diritto all’istruzione.

Purtroppo non sempre è così e tale consuetudine può diventare dannosa per i bambini che già in tenera età possono essere oggetto di favoritismi o discriminazioni. Insomma si tratta di non  dare un cattivo esempio molto diseducativo ai bambini. Anzi, allo spettatore neutrale, tale “opinabile privilegio” potrebbe apparire  una concessione non dovuta e quindi frutto di un potere che non cerca le cause del possibile disagio infantile  o della ritrosia delle famiglie a mandare i propri bambini in una scuola potenzialmente a rischio. Inoltre se qualcuno si ponesse la domanda su quanti siano gli iscritti nei due plessi scolastici e quali sono le conseguenze sull’organico di fatto dei plessi scolastici, riceverebbe risposte sorprendenti.

Soprattutto perché, mentre al Parco Verde gli 84 alunni iscritti sono tutti concentrati in un solo e unico corso a Via Necropoli, gli allievi sono saggiamente distribuiti in cinque corsi con una media di 51 allievi per corso.

Ne consegue che  la media dei frequentanti per classe al Parco Verde è di 16,8 alunni e 10,24 in via Necropoli.

Come mai? Che significa tutto questo?

La risposta è nei fatti! Non è vero che la scuola del Parco Verde tende a svuotarsi, mentre quella di Via Necropoli scoppia di salute. Purtroppo ci si trova di fronte ad un artificio che va svelato.

Quanto appare prima facie è solo un escamotage che nasconde una realtà diversa e non digeribile.

Perché questo? Cosa c’è avvolto nel velo di Maia?

Bisogna fare chiarezza e rendere comprensibile l’arcano per fare un servizio utile alla collettività. Per prima cosa è necessario capire che, sull’accettazione delle domande d’iscrizione non si dovrebbe derogare per facilitare iscrizioni non dovute. Inoltre, prendendo per buone le notizie fornitemi, si può ipotizzare che, provenienti dal Parco Verde, nel plesso di Via Necropoli ci sono  almeno tre allievi per classe. Insomma gli alunni fuori platea sarebbero almeno 75. Tale numero è notevole e ha bisogno di un  approfondimento perché incidere in modo significativo sull’organico dei due plessi. Settantacinque alunni in più farebbero lievitare il numero dei bambini del Parco Verde fino a 159 e far scendere  da 256 a 181 quelli di Via Necropoli.

Perché  questo? La distribuzione nei due plessi è fisiologica e rispettosa delle regole? A me sembra di no! E poi, come mai al Parco Verde ci sono 16,8 alunni per classe, concentrati in un solo corso a fronte di 10,24 per classe spalmati in cinque corsi nella scuola di via Necropoli? Cui prodest tutto ciò?

Insomma l’evasione scolastica, la dispersione e l’abbandono sono un male esclusivo del Parco Verde o a tale banchetto partecipa anche il plesso di via Necropoli? A ben riflettere l’evasione scolastica è un fenomeno diffuso e incontrollato che appare, presente in tutta questa parte dolente della popolazione scolastica di Caivano e che necessita di una  politica scolastica che purtroppo è del tutto assente. L’amministrazione comunale, in tutt’altre faccende affaccendata, non si preoccupa del futuro dei piccoli caivanesi e si trastulla nei tanti giri di valzer che ormai annoiano i caivanesi.

Eppure il Comune potrebbe rivolgersi ai maestri  di strada di Cesare Moreno e avviare la lotta alla dispersione scolastica programmando visite domiciliari per i bambini drop out e sottrarli alle lusinghe della malavita e al pericolo di una vita di solitudine morale. Il personale educativo, come per esperienze passate, potrebbe essere fornito dalla Sovrintendenza Scolastica Regionale come fece il dott. Bottino per il vecchio progetto Chance. L’attuale giunta delle porte girevoli farà qualcosa per la parte più esposta ai pericoli della vita in quartieri a rischio? Ci sarà finalmente anche a Caivano un assessore alla pubblica istruzione che possa giovarsi della presenza in loco di assistenti sociali?

E soprattutto, il Sindaco si dedicherà a fare qualcosa su questo problema, nella consapevolezza che una montagna di chiacchiere è sempre più piccola del più misero dei fatti? Quien sabe, direbbe il saggio! Quanto alle ragioni della squilibrata formazione dei corsi scolastici esaminati, mi rifaccio al famoso detto di Andreotti secondo cui “ a pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina!” Io non affermo niente, ma non posso sottacere che la scuola elementare del Parco Verde, per la mancata iscrizione di 74 alunni, ha un corso in meno con evidente perdita di posti di lavoro, mentre la scuola di  via Necropoli con i 74 alunni in più estranei alla sua platea scolastica beneficia di  vantaggi non dovuti. Insomma a parità di residenti, nel Parco Verde, i posti tendono a diminuire per la fuga degli allievi e in via Necropoli, con 74 alunni in più del dovuto, non ci sono contrazioni di cattedre.

Chi si giova di ciò? Il silenzio ha l’oro in bocca?

Ciao e buone vacanze a chi le può fare.

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