I quattro ricoverati per intossicazione da funghi all’ospedale Cardarelli di Napoli avevano ingerito gli alimenti, dopo averli raccolti in un parco cittadino nella convinzione si trattasse di Prataioli selvatici, non capendo, invece che fossero dei Tignosi di Primavera (Amanita Verna, nella foto di copertina), funghi estremamente tossici.
Tutti e quattro, residenti nel centro storico di Napoli, si sono recati con mezzi propri al Pronto Soccorso del nosocomio napoletano domenica mattina (alle ore 9 circa), dopo aver ingerito i funghi nella serata di sabato e avendo accusato gravi malori durante la notte; da quanto riportato dai pazienti una quinta familiare ultraottantenne sarebbe deceduta durante la notte presso l’abitazione.
Le quattro persone, tre uomini e una donna, tutti di età compresa tra i 50 e i 70 anni, sono tuttora vigili, ma presentano un quadro clinico serio: due sono in terapia intensiva, mentre altri due sono in degenza ordinaria.
La valutazione dei pazienti è stata fatta dal Centro Antiveleni del Cardarelli, a seguito di analisi di laboratorio che hanno confermato quanto riferito dai pazienti.
Il Centro Antiveleni dell’AORN “Cardarelli” è uno dei nove Centri esistenti in Italia ed è punto di riferimento del Mezzogiorno. È inserito sia nel circuito nazionale che europeo (ECHA) per attività di ricerca. Ha in essere un progetto di collaborazione con l’ISS per la “sorveglianza dei casi di esposizione/intossicazione a prodotti chimici pericolosi in ambienti domestici e professionali”. Aderisce al progetto nazionale “il sistema nazionale per il controllo e la sorveglianza dei chemicals a tutela della salute pubblica” promosso dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.