“Siamo convinti che solo il lavoro può dare una chance alle nuove generazioni del Parco verde di Caivano. Pertanto vogliamo creare laboratori di cucina, falegnameria, arte bianca e meccanica, per dare loro la concreta possibilità di entrare nel mondo del lavoro, sperimentare se stessi ed uscire dai soliti orizzonti. E così, sulle ceneri di locali ormai abbandonati, nasceranno “Le tre botteghe”.
A parlare è Bruno Mazza, uno dei fondatori dell’associazione onlus “Un’ Infanzia da Vivere”, ubicata in viale Margherita.
“Ma – sottolinea il volontario del sodalizio caivanese – per realizzare questo nostro sogno c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.
Lanciata una raccolta fondi per la realizzazione dell’importante iniziativa.
“Esortiamo i nostri concittadini a dare anche un piccolo contributo per l’attuazione dei vari progetti – prosegue Mazza – donando anche solto un euro, attraverso la relativa piattaforma (www.eppela.com/projects/9914), che sarà attiva ancora per qualche. Noi volontari dell’associazione abbiamo desiderato tanto programmare i laboratori dei mestieri e ora, grazie a questa campagna di raccolta fondi, possiamo davvero farcela. Insieme a tutti voi”.
L’associazione “Un’Infanzia da Vivere”, presieduta da Chiara Campestre, è nata 15 anni fa con il preciso intento di offrire ai tanti giovani un’alternativa alle piazze di spaccio che, come sirene ammaliatrici, attirano ragazzi e ragazze con il facile denaro ed il potere, sottraendo loro l’infanzia e spesso, purtroppo, la loro stessa vita.
“Abbiamo voluto progettare un’altra scelta per chi cresce in questa area periferica di Caivano – aggiungono altri volontari – creata nel corso degli anni, con tanta fatica, rischi e problemi, ma mai con la paura di non farcela o di abbandonare questo nostro bellissimo sogno”.