Buche stradali, la Corte dei Conti indaga a Roma, lo facesse anche qui!

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Buche stradali, la Corte dei Conti del Lazio indaga sui lavori effettuati dal comune di Roma e sui fondi spesi. Pallotti, Ronzullo e Ciaramella: «L’esempio venga seguito anche da tutte le altre regioni»

«La Corte dei Conti del Lazio, viste le migliaia di richieste di risarcimenti avanzate dai cittadini che hanno subito danni a causa delle innumerevoli buche stradali presenti a Roma, ha aperto un’inchiesta per indagare se i lavori effettuati sul manto stradale sono stati eseguiti a regola e nei tempi richiesti e se i fondi sono stati spesi bene. Perché nelle altre regioni non si segue questo esempio?». A porsi la domanda sono Alberto Pallotti e Biagio Ciaramella, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, che, insieme a Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, lottano da tempo per sensibilizzare le istituzioni sul problema delle buche stradali.

«Apprezziamo l’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti del Lazio per far luce sui lavori e sui fondi spesi per ripristinare il manto stradale a Roma – qui il link al Tg5 che ha dato la notizia: https://www.facebook.com/watch/?v=779141539854067 – ma ci chiediamo come mai non si indaga anche sulle altre regioni», dice il vicepresidente Biagio Ciaramella, che continua: «Sono anni, per esempio, che le nostre Associazioni denunciano le innumerevoli buche presenti nel territorio campano, specialmente nel Napoletano e nel Casertano. Dal 2009 a oggi abbiamo fatto tante segnalazioni e anche campagne di sensibilizzazione sul territorio, in seguito alle denunce di cittadini giunte da ogni parte d’Italia. Abbiamo inviato le segnalazioni ai prefetti, ai questori, ai sindaci, ma non abbiamo avuto grandi riscontri».

Le Associazioni sottolineano che le buche possono essere causa di incidenti anche mortali e molto spesso svuotano le casse delle Amministrazioni comunali a causa dei risarcimenti richiesti dai cittadini. «Le nostre Associazioni hanno sempre chiesto alle Amministrazioni di investire in sicurezza per evitare tante tragedie», prosegue Ciaramella, «ma ancora oggi le buche sono troppe, chi ci amministra non interviene in maniera definitiva sul manto stradale, bensì compie lavori discutibili».

Pallotti, Ciaramella e Ronzullo invitano la Corte dei Conti delle altre regioni a indagare sull’esecuzione dei lavori, visto che ogni giorno in Italia perdono la vita sulle strade in media 12 persone. Si chiedono anche perché non si parli di questa tragedia che colpisce tante famiglie.

«Ora ci appelliamo al Capo dello Stato, al Governo e al Papa, affinché sensibilizzino su questa strage e si renda noto come vengono spesi i fondi destinati a riparare le buche», dichiara Ciaramella, «i contribuenti hanno il diritto di sapere se vengono investiti i fondi del PNRR e se viene applicata la Legge 208, la quale prevede che le entrate comunali provenienti dai verbali di infrazione alle norme del Codice della strada siano investiti per migliorare la sicurezza stradale».

Il problema delle buche non riguarda solo il Lazio o la Campania, ma tutta la Penisola. «Anche in Sicilia il problema è molto diffuso, infatti Pietro Crisafulli, rappresentante locale dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, si batte da tempo per la sicurezza stradale nell’isola. Lo ringraziamo per l’impegno profuso, invitandolo a proseguire nella strada intrapresa», conclude il vicepresidente Biagio Ciaramella.

 

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