Arrestati i due albanesi della banda che agiva nelle Marche, uno residente a Caivano

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I carabinieri di Fermo e della sezione operativa della Compagnia di Fermo sono riusciti ad identificare e localizzare la banda che durante il periodo natalizio avevano messo a ferro e fuoco il Fermano e il Maceratese con una lunga serie di furti. Alla fine due dei componenti della banda sono finiti in manette, mentre gli altri due sono stati denunciati a piede libero. Nei guai anche una quinta persona, il titolare di un B&B dove i malviventi avevano trascorso alcune notti.

I quattro componenti della banda, tutti di origine albanese e residenti nel Napoletano, utilizzavano per i colpi nel Fermano auto a noleggio.

I Carabinieri di Fermo, infatti, ritenendo che la banda di malviventi stesse tornando presso il proprio covo con il bottino, o perlomeno con una parte del bottino razziato nelle loro ripetute incursioni in terra marchigiana, hanno guidato telefonicamente i colleghi di Frosinone fino a consentire loro di intercettare l’auto dei ladri, consentendo quindi di bloccarli, infine, sul tratto autostradale A1 direzione Sud, in agro di Frosinone, al fine di procedere ad un controllo minuzioso.

Vistisi scoperti, due dei quattro malviventi riuscivano a fuggire per le campagne circostanti mentre i loro complici, fortunatamente venivano bloccati dagli agenti ed arrestati per resistenza a pubblico ufficiale – avendo opposto una forte azione di contrasto, nel tentativo vano di seguire le orme degli altri due.

Alla fine del controllo, i due arrestati, uno classe 1992 ed uno classe 1991, sono risultati essere pregiudicati, gravati da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, residenti rispettivamente a Caivano e Cardito, ovvero comuni dell’area Nord di Napoli verso la quale, proprio quel giorno, si stavano dirigendo. Su specifica indicazione dei militari dell’Arma Fermana, i colleghi di Frosinone, dopo essersi assicurati che i due fermati non fuggissero, perquisivano accuratamente la Fiat 500 utilizzata dalla banda: anche stavolta il fiuto investigativo dei militari si dimostrava molto attendibile, giacché al suo interno venivano rinvenuti numerosi monili in oro, alcuni orologi e denaro in banconote di diverso taglio, per una somma complessiva pari a 13mila (tredicimila) euro, nonché diversi telefoni cellulari, tutto materiale ritenuto provento dell’attività criminale.

Nei giorni successivi, anche grazie alla collaborazione dei colleghi laziali, i Carabinieri sono giunti anche all’identificazione degli altri componenti della banda, nelle persone di due giovani albanesi classe 1996 e classe 2003, sempre residenti nel napoletano. Nell’attività d’indagine però, suo malgrado, veniva coinvolto anche il gestore di un B&B nella provincia di Fermo, presso il quale i quattro albanesi avevano trascorso alcune notti, utilizzando quella struttura ricettiva come base logistica, dalla quale partire di giorno per i sopralluoghi nelle zone in cui venivano individuate le case da “visitare”, e di sera per eseguire materialmente i colpi. Per l’uomo, la violazione contestata è quella di omessa registrazione di persona in struttura ricettiva.

Tutta la refurtiva recuperata nell’intervento pilotato dagli uomini dell’Arma fermana, al momento sotto sequestro, sarà accuratamente catalogata ai fini del riconoscimento e della restituzione ai legittimi proprietari derubati.

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