Il pio luogo dovrebbe essere un posto dove raccogliersi, rinnovare la cara memoria dei defunti, riflettere sulla caducità della vita e delle nostre inutili vanità.
Il cimitero di Caivano è invece afflitto da eterni problemi mai risolti, carenza di loculi, servizi scarsi e approssimativi e contenziosi con ditte che si prolungano da anni.
Da ultima, la grottesca vicenda dell’accensione delle lampade votive in occasione del 2 novembre è la palese conferma di quale sia il caos che sembra regnare sovrano.
L’attuale amministrazione del sindaco Enzo Falco, dall’inizio della consiliatura, sembrava essere partito con buoni propositi. L’idea era quella di attribuire ed un unico soggetto (global service) tutta la gestione del cimitero: manutenzione straordinaria, pulizia degli spazi interni, raccolta e smaltimento dei rifiuti cimiteriale, operazioi di tumulazione ed esumazione. In capo al comune sarebebro rimaste solo la riscossione delle tariffe, l’autorizzazione per le operazioni cimiteriali e la concessione di loculi.
Questo progetto è rimasto, tutt’ora, lettera morta.
Si continua con lo spezzettamento dei servizi, che non produce nè economicità nè efficienza, per non parlare nello specifico di come vengono effettuati i servizi, cosa che verrà approfondita prossimamente.
Allo stesso modo è rimasta lettera morta il progetto di ampliamento del cimitero con la prevista occupaziopne di circa 25 mila metri quadrati del terreno di proprietà comunale adiacente al cimitero vecchio. Un progetto approvato dalla giunta municipale presieduta dal Dr. Antonio Falco a cui non si è dato mai seguito.
Resta infine da capire se si sia data concreta esecuzione alla delibera n.9 del 17 marzo 2017 con il quale il consiglio comunale presieduto dalla avv. Raffaele Del Gaudio approvò il regolamento per l’assegnazione dei loculi permutati, una misura che avrebbe potuto favorire la collocozione delle salme in nuovi loculi.
Anche di questa vicenda, molto contorta, e mai verificata dall’attuale amministrazione, faremo approfondimento prossimamente.
Quello che è certo che manca un censimento per capire esattamente quanti sono i loculi disponibili a seguito di permute.
In attesa di risposte concrete… imorti non trovano pace.