Due Fiat Panda, confiscate a clan camorristici, sono state assegnate al Comando di polizia locale di Caivano, in seguito alla richiesta presentata dal comandante Espedito Giglio.
E così è stato potenziato il parco autoveicoli a disposizione dei caschi bianchi, che ora, grazie ai beni confiscati alla malavita organizzata, potranno contare su più mezzi per il controllo del vasto territorio di 27,01 chilometri quadrati e per il ripristino della legalità anche nelle aree periferiche cittadine.
Da annotare che i poliziotti municipali di Caivano, di stanza sul centralissimo Corso Umberto, sebbene in numero nettamente inferiore a quello previsto dalle vigenti normative di legge (un vigile per ogni mille abitanti), fanno quotidianamente il possibile per garantire ai circa 40mila abitanti le tante attività sul territorio a loro delegate.
Tra queste anche le funzioni di polizia amministrativa, polizia giudiziaria (ai sensi dell’articolo 57 del Codice dì procedura penale, rivestendo la qualifica di agente di polizia giudiziaria riferita agli operatori o di ufficiale di polizia giudiziaria, riferita agli addetti al coordinamento e controllo ed al responsabile della struttura), polizia stradale (ai sensi dell’articolo 12 del Codice della strada di cui al decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285), polizia tributaria, limitatamente alle attività ispettive di vigilanza sull’osservanza delle disposizioni relative ai tributi locali, polizia ambientale ed ittico-venatoria, polizia annonaria e commerciale e polizia edilizia.
Ma a Caivano, purtroppo, i caschi bianchi in servizio sono davvero pochi, molto pochi (si contano sulle dita delle mani). Comunque sembra che sia stato già programmato un prossimo ampliamento dell’organico con nuove assunzioni, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente e rispondente alle esigenze e alle aspettative dei cittadini e dell’intero comprensorio caivanese.
LE DICHIARAZIONI
“Le due Fiat Panda – sottolinea il sindaco Enzo Falco (nella foto in alto) – ci sono state assegnate gratuitamente, in seguito alla relativa richiesta effettuata dal comandante Espedito Giglio (nella foto in basso), per usufruire dei beni mobili confiscati alla camorra. Saranno utilizzate, come previsto dalle attuali normative di legge, per attività giudiziarie sul comprensorio caivanese”.
Poi la fascia tricolore precisa. “Da sempre la nostra attenzione è stata puntata sul ripristino della legalità ad ogni livello e anche sugli immobili confiscati alla camorra, con l’obiettivo di ristrutturarli con gli appositi finanziamenti e destinarli successivamente alla collettività per attività sociali e laboratoriali. Inoltre – aggiunge Falco – sono state avviate le procedure per poter ampliare l’attuale organico di polizia locale”.