Dal 1991 al 2022, in Italia, sono stati sciolti circa 338 Consigli Comunali per infiltrazioni mafiose. Il Sud Italia detiene il record di scioglimenti, infatti tra Campania, Calabria, Sicilia e Puglia si sono registrati circa 327 scioglimenti.
Nel non lontano 26 aprile 2018 il Comune di Caivano fu sciolto anch’esso per infiltrazioni camorristiche dal Consiglio dei Ministri su proposta dell’allora Ministro degli Interni.
All’interno della relazione non solo si poneva in evidenza la continua presenza della camorra locale in molti affari del municipio, ma soprattutto si evidenziavano legami, diretti ed indiretti, tra amministratori locali (consiglieri, assessori, sindaco e dirigenti) e esponenti della camorra.
Un’ingerenza non di poco conto che ha visto difatti il Comune di Caivano commissariato per ben due lunghi anni.
Dal 2018 ad oggi il fenomeno criminale sul territorio si è così fortemente esteso e radicato, che è stato necessario trasformare la locale Tenenza dei Carabinieri in Compagnia, impiegando più mezzi e più uomini nel contrasto alla criminalità.
Con le elezioni amministrative del 20 settembre 2020 si è delineato un nuovo Consiglio Comunale che ha visto l’elezione sia di volti giovani e nuovi, sia di volti già conosciuti da decenni perché impegnati nella politica locale, nonché presenti all’interno della relazione di scioglimento dell’Ente.
In effetti lo scioglimento di un ente serve proprio per scongiurare il peggio, ma concretamente pur acclarando le assidue frequentazioni di alcuni amministratori locali con esponenti della camorra non sempre ne vieta l’eleggibilità.
Nell’attuale Consiglio Comunale siedono alcuni Consiglieri Comunali che, stando a quanto asserito nella relazione di scioglimento avevano assidue frequentazioni con criminali e camorristi.
Non sappiamo se tali amministratori locali si siano ravveduti interrompendo le loro criminali frequentazioni e separando i propri legami familiari dai propri parenti definiti camorristi dal ministero, e siamo sicuri che ognuno provi in tutti i modi a rappresentare nel civico consesso gli interessi dei caivanesi onesti, ma siamo, tuttavia convinti che la popolazione caivanese aspetti un segnale netto di distacco da certi affari.
Schierarsi con la Camorra contro i cittadini o a favore dei cittadini e della città contro la Camorra?
Una domanda che potrebbe tradursi in un gesto esemplare di pubblica dichiarazione da parte di tutti i Consiglieri Comunali, degli Assessori della Giunta Falco e del Sindaco stesso all’interno del Consiglio Comunale.
“RIPUDIAMO FERMAMENTE LA CAMORRA E CI IMPEGNIAMO A DIFENDERE LA CITTÀ’”
Proferiranno mai questo “giuramento” per spogliarsi da tutte le ombre e riportare un po’ di luce in città?
La Città attende: PRENDETE LE DISTANZE!