Il Premio Giornalistico Nazionale Mimmo Ferrara giunge quest’anno alla sua sesta edizione. Intitolato alla memoria del giornalista Mimmo Ferrara, il premio si propone di favorire la cultura giornalistica, incoraggiando lo studio in ogni settore e stimolando la capacità di sintesi nell’esposizione, la completezza dell’informazione e la competenza nella divulgazione dei contenuti anche al grande pubblico.
“Anche quest’anno – si legge in una nota – il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara, nato con l’intento di stimolare le “regole sacre” del giornalismo e il rigore nell’esercizio della professione, è riservato a giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti, nei settori della carta stampata, televisione, radio e nuovi media”.
Per la sesta edizione del Premio, su indicazione della famiglia Ferrara e dell’Ordine Regionale dei Giornalisti, verranno presi in esame articoli giornalistici, reportage e servizi radio televisivi e online sulle tematiche dell’innovazione tecnologica e transizione digitale con particolare riferimento al legame tra informazione e cultura digitale.
I giornalisti che intendono partecipare al premio dovranno far pervenire i lavori entro il 10 ottobre 2022, così come specificato dal bando pubblicato sull’apposito sito (www.premiomimmoferrara.it).
LE DICHIARAZIONI
“Saranno selezionati – fa sapere Bianca Ferrara, presidente della giuria tecnica – i lavori di giornalisti che si siano distinti per originalità, per aderenza alla tematica, per approfondimento, nonché per accuratezza nella ricerca e nella documentazione, nella elaborazione dei contenuti e nello stile espositivo”.
LA PREMIAZIONE
La premiazione finale dei vincitori della sesta edizione del Premio Giornalistico Nazionale Mimmo Ferrara si svolgerà sabato 22 ottobre 2022 (ore 9.30), presso la Sala dei Baroni del Castel Nuovo – Maschio Angioino.
Novità dell’edizione 2022 un interessante momento di riflessione con la tavola rotonda dal titolo “Transizione digitale fra etica – intelligenza artificiale e conoscenza umana” con la partecipazione di Paolo Benanti e Derrick de Kerckhove, intervistati da Maria Pia Rossignaud.