Dalla notte del 24 febbraio 2022, con l’inizio delle operazioni belliche russe in Ucraina, è cominciata una chiamata alle armi con l’uso di sanzioni economiche contro Mosca adottate dall’Unione Europea.
Prima era il Covid, poi, contemporaneamente, la guerra. Gli specialisti dicono che mai come in questo periodo l’ansia sociale ha raggiunto picchi davvero preoccupanti. L’angoscia attanaglia tanti di noi e chi è meno “attrezzato” sta subendo contraccolpi significativi.
Ci auguriamo che questa guerra termini al più presto, ma non possiamo dimenticare i tanti, troppi conflitti aperti, in diverse parti del mondo: dallo Yemen alla Siria, al Sud-Sudan, solo per citarne una minima parte.
Sono tutti conflitti dimenticati. Li chiamiamo, in genere, quelli di cui non si parla più e per i quali pochi si indignano o si preoccupano. Alla nostra coscienza di cittadini italiani ed europei ha dovuto bussare forte la guerra in casa, quella che si è abbattuta sull’Ucraina e che ha stravolto l’intero nostro continente e il mondo intero, a dimostrazione di quanto siamo interconnessi e interdipendenti. Dicevamo dell’angoscia che ci assale, che turba le nostre giornate.
Spesso a pagare le conseguenze più dure di questa angoscia nei confronti di un futuro sempre più incerto sono proprio i ragazzi, che hanno il diritto di capire cosa succede intorno a loro. È arrivato il momento di pensare in maniera intelligente ai nostri ragazzi, per suscitare in loro consapevolezza e aiutarli a vivere positivamente, anche quando i tempi sono “cattivi” e si verificano pandemie o guerre, come in Ucraina.
L’INIZIATIVA
Proprio grazie a questo approccio, per affrontare la realtà, l’alunna Michela Egidio (nella foto di copertina) della classe prima F della scuola media “Benedetto Croce” di Napoli, è stata protagonista di una singolare iniziativa per l’accoglienza dei rifugiati ucraini.
Michela ha realizzato un disegno (nella foto in basso), che rappresenta un chiaro messaggio di speranza e di pace, due orsetti dipinti con i colori delle bandiere della Russia e dell’Ucraina che si tengono per mano, una luce magica li avvolge nei tanti colori della pace con la scritta che campeggia in basso.
Alla base di tutto ci sono le tante emozioni che la caratterizzano. È fondamentale aiutare i ragazzi a gestire in maniera corretta queste emozioni. Il parlare loro in maniera semplice, chiara, vera e costruttiva, è l’azione più intelligente e benefica che si possa compiere.