Ho partecipato con molto piacere ai vari eventi, organizzati dal liceo Braucci durante tutto il corso di quest’anno scolastico grazie al dinamismo di un team di docenti seri, competenti, preparati, entusiasti, validamente supportati dal dirigente scolastico.
Il prof. Claudio Mola è sempre impegnato in primissima persona per fare della sua scuola il polo qualità della cultura e dell’arte nel nostro territorio, troppo spesso sbattuto in prima pagina dalla stampa locale e ahimè anche nazionale, per episodi di diffusa illegalità.
Il liceo Braucci si sta sempre più accreditando come fiore all’occhiello delle scuole di Caivano e del circondario per il notevole spessore culturale delle iniziative, che hanno toccato tutti gli ambiti disciplinari.
Dopo due anni terribili, segnati dalla pandemia, che ha privato gli alunni delle esperienze più belle e socializzanti, come la didattica in presenza, le visite guidate, i viaggi di istruzione, gli incontri reali con personaggi della cultura e dell’arte, questa fine anno può essere definita come una luce in fondo al tunnel.
Mi preme anche far presente che la grave carenza di strutture come aule, impianti sportivi, laboratori ha stimolato la fantasia e la creatività del personale della scuola che, allocata in un edificio di notevole importanza storica, è stata arricchita di un orto botanico e abbellita, all’interno del chiostro, con un pozzo artistico, che ripete la foggia del pozzo maiolicato di Santa Chiara a Napoli.
Il personale tutto del Braucci ha concretamente dimostrato che le strutture, anche se all’avanguardia, diventano un contenitore vuoto e sterile, se tutte le attività non rispondono ad un progetto condiviso, che accomuni tutte le componenti (dirigente, docenti, personale amministrativo, collaboratori, alunni e genitori), che ponga al centro l’alunno con i suoi interessi, i suoi bisogni e le sue difficoltà e che consideri la scuola la linfa vitale che alimenta e fa crescere la società civile.
Incontrando frequentemente il personale del Braucci ho piacevolmente constatato come tutte le attività sono animate da questo afflato comune e partecipe.
Ho visto tutti i docenti applaudire, divertiti e fieri, i loro alunni nelle varie performance:
Quella teatrale ha rappresentato il capolavoro di Goldoni ‘La Locandiera’, in cui sono stati magistralmente caratterizzati e splendidamente rappresentati nei loro costumi d’epoca personaggi come Mirandolina, con la sua voglia di trasgressione e di evasione e la sua furbizia, che mette in scacco la molle e decadente nobiltà del marchese e l’ostentata posizione sociale del conte, per andare sposa poi al suo Fabrizio.
Quella musicale ha presentato una geostoria della musica Pop nera, afroamericana, anglo-americana, senza trascurare la musica mediterranea, ricca di influenze arabe, balcaniche, rom, iberiche e napoletane. Il miscuglio musicale interculturale si è proposto l’obiettivo di lanciare un messaggio verso uno sviluppo sereno ed equilibrato di pace e di amore.
Notevole valenza culturale ha avuto il progetto Editare Libri che ha reso la scuola casa editrice di due testi digitali:
Il cittadino e la costituzione
Il nostro tempo – La nostra storia
che possono essere liberamente e gratuitamente consultati sul sito della scuola da tutti gli studenti.
Il primo testo ‘Il cittadino e la costituzione’, nell’ottica dell’unità del sapere e di una comprensione ed interpretazione organica e completa della realtà che circonda lo studente, ha messo in risalto l’educazione civica come dimensione trasversale a tutte le aree disciplinari, da quella storico-filosofica alle sfide ambientali, tecnologiche e digitali del mondo contemporaneo.
Tutti sono docenti di educazione civica, perchè la formazione dell’uomo e del cittadino, nel senso più completo del termine, è una delle finalità più importanti della scuola.
Il secondo testo ‘Il nostro tempo – La nostra storia‘ è un quaderno di storia contemporanea dal 1946 al 2022, che vuole fornire conoscenza degli avvenimenti fondamentali della storia italiana e mondiale, ma anche competenze ed abilità utili e necessarie per futuri scenari professionali e lavorativi.
Corredato di fotografie e testimonianze importanti, il testo si propone di ampliare l’orizzonte culturale degli studenti e stimolarli ad interiorizzare i concetti di solidarietà, rispetto, convivenza, al fine di acquisire comportamenti socialmente e civilmente responsabili.
Non è mancato un momento di autentica commozione per un alunno, prematuramente stroncato da un male incurabile, che è stato ricordato con la Partita del cuore per Francesco Egarese, evento che ha unito sport e solidarietà.
Il tutto si è concluso come meglio non si poteva la sera del 7 giugno con la rappresentazione ‘Donne e dintorni – Per sempre Mia’ che ha unito musica, teatro, danza, per portare in scena la vita di Mia Martini. Tale spettacolo ha messo in risalto le molteplici potenzialità degli studenti, che, magistralmente guidati dai loro insegnanti, nella piacevole frescura del giardino della scuola, con un eccellente apparato di scene e di luci, hanno cantato, (splendida la voce femminile) recitato, danzato, rendendo pienamente il dramma umano di una donna, cantante eccezionale, che ha pagato un duro prezzo alla sua battaglia disinibita e anticonformista.
Un plauso a tutti e al dirigente scolastico, che, per dirla con le parole di una sua insegnante ‘ha oggettivato e rese fattibili e concrete le idee dei docenti’.
Gli eventi a cui ho partecipato mi hanno fatto sentire acutamente, a tredici anni dalla mia pensione, la nostalgia non solo della scuola, che per 47 anni è stata per me ‘il luogo dell’anima’ ma anche dei giovani, perchè educatori si rimane per tutta la vita.
Alla fine di questo scritto mi sia consentito un ricordo personale ancora molto vivo nella mia mente.
Il primo ottobre 1999 istituimmo a Caivano due prime classi di liceo scientifico, come succursale del Brunelleschi di Afragola.
Il 6 ottobre 1999, io, che allora ricoprivo la carica di sindaco, e il preside del Brunelleschi prof. Silvano Striato, alla presenza del Provveditore agli studi di Napoli, dell’Assessore alle Politiche formative della Provincia di Napoli e di altre autorità inaugurammo la scuola.
‘Poca favilla gran fiamma seconda’ (Dante – Paradiso Canto I V.34)
A distanza di poco più di venti anni quella piccola favilla ha dato vita ad una fiamma, che illumina con la sua luce il nostro territorio e rende onore a tanti che, nel silenzio, hanno operato e continuano ad operare per un riscatto sociale, culturale, politico, che tutti attendiamo con tanta speranza.