Nella prossima seduta del consiglio comunale previsto per domani, venerdì 27 maggio, al quinto punto dei lavori del civico consesso è previsto l’approvazione del piano economico finanziario del servizio integrato dei rifiuti.
Praticamente ogni anno fa onere al comune di provvedere all’approvazione del piano economico finanziario nel quale vengono individuati i costi complessivi del servizio di nettezza urbana che comprendono sia i costi fissi (sostianzialmente il costo del personale), sia quelli variabili: gestione automezzi e i costi per lo smaltimento dei rifiuti indifefrenziati e non.
Attualmente il comune di Caivano impiega per la gestione del servizio, che ha un costo fisso e non comprimibile di circa 3 milioni e 700 mila all’anno.
Per il noleggio degli automezzi impiegati dalla Green Line per la gestione del servizio di netterza urbana sul territorio è previsto un costo di 1 milione e 100 mila euro e a questo costo vanno aggiunte le spese generali più gli imprevisti per una previsione di 500 mila euro, pertanto i costi fissi ammontano a circa 5 milioni e 300 mila.
A questi vanno aggiunti i costi per lo smaltimento dei rifiuti che naturalmente sono variabili in relazione alla percentuale di raccolta differenziata.
Con l’attuale tasso di raccolta differenziata, circa il 70% dei rifiuti finisce direttamente allo Stir per una spesa a carico dell’ente di oltre 2 milioni e 200 mila.
A questo datovanno aggiunte le spese per lo smaltimento dell‘umido pari a 500 mila euro/anno e degli ingombranti che valgono circa 300 mila euro/anno, oltre ad altre spese di minore entità per lo smaltimento del verde, prodotti tessili e rifiuti derivanti dalla pulizia stradale.
Questi dati sono stati trasmessi all’Ato Napoli 1 che ha il compito di validare il piano economico finanziario. Quindi per l’anno 2022 si è raggiunta la cifra considerevole di circa 8 milioni e 900 mila euro, mentre la previsione per il 2023 è di circa 9 milioni di euro.
In questi costi dovrebbero rientrare anche il differenziale di 750 mila euro sempre a carico dei cittadini per l’errata valutazione dei costi del servizio per l’anno 2019.
Questi dati dimostrano che la tariffa per i rifiuti è in continua crescita a fronte di un servizio tutt’altro che ottimale e con una pecentuale di raccolta differenziata tra le più basse dei comuni a nord di Napoli.
Il Pef (piano economico finanziario) che l’amministrazione intende far approvare dal consiglio comunale certifica altresì che l’attuale compagine in quasi due anni al governo della città ha fatto poco o quasi niente per ridurre il costo della Tari.
Con una tassazione è inevitabile che cresca l’elusione del pagamento del tributo da parte del cittadino creando una voragine nei conti del comune che già versa in una situazione finanziaria estremamente critica.