Nel secolo dei social, dei messaggi superveloci, della notizia a tutti i costi vige regina sempre la regola vetusta e cioè la credibilità.
La credibilità di una persona, di un professionista o di un giornale nasce e cresce in un periodo relativamente lungo, perchè per essere credibili bisogna avere una storia e questa deve essere molto positiva.
Il Giornale di Caivano è un blog, un contenitore di notizie scritte quasi eslusivamente da giornalisti, le altre da opinionisti di grande spessore culturale e non solo.
I giornalisti sono soggetti iscritti regolarmente all’ordine di riferimento (Odg) e si occupano di scoprire, analizzare, descrivere fatti per poi diffonderli, decidendo la valenza e gli spazi da dedicare alla stessa notizia. Pagano una quota annuale al proprio ordine di appartenenza e sono obbligati a seguire corsi di aggiornamento, alcuni obbligatoriamente deontologici.
Il Giornale di Caivano ha raggiunto numeri importanti nonostante sia un contenitore di notizie locali; pure sui social ha una sua leadership con oltre 2milioni di visualizzazioni Facebook mensili.
Il frutto è sempre legato alla credibilità, alla professionalistà di giornalisti: Antonio Parrella, Alfredo Fanire, Pasquale Gallo, Enza Massaro, Ciro Pisano e agli opinionisti e storici: Francesca Falco, Gaetano di Mauro e Pino Costantino.
Purtroppo nelle nostre zone, sempre più spesso, si cerca di screditare qualcosa o qualcuno e chi tenta ciò è sempre lo ‘sfigato’ di turno, l’essere che non avendo qualità non può arrivare all’obiettivo e cerca di diffamare chi è più in auge.
Alla fine le persone e i lettori non sono stupidi e capiscono, quasi immediatamente, chi è nella verità. Comunque, per qualcuno che ci ha fatto la domanda spieghiamo che i giornalisti sono regolamente iscritti all’ordine nazionale ed è possibile a chiunque verificare, inserendo solo nome e cognome in questo link:
https://www.odg.it/elenco-iscritti
chiaramente, chi non risulta nell’elenco nazionale, non è un giornalista.
Nel corso della seduta di luglio il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deliberato la cancellazione per morosità di 98 professionisti, 1532 pubblicisti e 47 iscritti all’elenco speciale. Continuare a svolgere attività giornalistica, o inserire tale professione all’interno dei curriculum, nonostante la cancellazione dall’Albo, può configurare il reato di abuso di professione.