Un nastro fatto dai bambini della scuola dell’infanzia e della primaria dell’ Istituto Capogrosso, un nastro lungo, colorato, vociante ma dai toni soffusi e dagli sguardi vivaci, un nastro in movimento, in cammino, fatto di piccoli testimoni ma anche di protagonisti di un’accoglienza praticata, e consapevole.
Semplici e lineari le frasi, le domande, le richieste scritte sui loro cartelloni come imbarazzanti e difficili le spiegazioni a richieste di pace e allo stop della guerra.
I piu’ piccoli si sono mossi dalle loro classi, hanno messo in comune le loro cose, e le loro paure, hanno riflettuto guidati dai compagni più grandi, e dai docenti, hanno incontrato e conosciuto compagni meno fortunati, hanno condiviso con i loro genitori i loro interrogativi e eccoli, tutti insieme a camminare, e portarsi in un luogo adatto, dove cantare lodi per fermare questo stato di disagio, questa desolazione, e questa disperata guerra.
Più di cento bambini hanno in un unico fiato cantato e drammatizzato stanze di epoca bizantina del V secolo,”Akathistos”, accompagnati da una musica di grande spiritualità, inneggiando alla resurrezione, rinascita e rigenerazione, sapientemente guidati dal giovanissimo maestro Pasquale Castaldo.
A volte fare scuola puo’ anche significare fare spazio a quella cascata di emozioni e empatia scatenate dal coinvolgimento in tempo reale a eventi e fatti così significativi. Fatti ed eventi che, grazie alla mediazione della riflessione, si arricchiranno anche di osservazioni e sistemazioni geografiche, storiche, religiose, etiche e tanti altri punti di vista. La scuola, poi, nei suoi successivi livelli continuerà ad approfondire, consentendo agli studenti di costruire le proprie conoscenze anche alla luce delle loro diverse sensibilità.
Articolo a cura della professoressa Pina Zampella