La tragica morte di Raffaele Arcella di Caivano, 29enne deceduto nel 2019, ha fatto luce su tante altre vicende di malasanità.
Il 23 marzo, presso il tribunale di Nola è intercorsa un’udienza durata diverse ore, dove è stato ascoltato il consulente nominato dalla Procura Guido Sciaudone, docente di chirurgia all’Università di Napoli Ferderico II.
Il medico ha assistito all’intervento effettuato su Raffaele dai medici Cristiano e Casillo, spiegando che allora fu lesionata l’arteria retrostante lo stomaco. A seguire, è stata ascoltata la dottoressa Stefania Garofalo, che ha fornito maggiori dettagli tecnici sull’operazione effettuata.
La testimonianza di Antonio Arcella
Tra i testimoni, il padre di Raffaele, Antonio Arcella, che insieme alla moglie sono parte civile del processo, assistiti dall’avvocato Fernando Maria Pellino. Antonio Arcella ha dato la sua testimonianza: dalla scelta di sottoporsi all’intervento di bypass gastrico da parte del figlio e alle complicanze che si sono poi verificate dopo l’operazione. Una scelta che è stata costellata da dolore e sofferenza, e il conseguente decesso per Raffaele avvenuto il 13 aprile 2019, dopo essere stato trasportato in condizioni gravissime al Policlinico di Napoli. La prossima udienza è stata fissata il 15 giugno, dove saranno ascoltati gli altri medici nominati consulenti.
Il caso di Angela Iannotta
Nel frattempo, le indagini continuano anche per Angela Iannotta, da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. La giovane 28enne viva per miracolo, ancora ricoverata all’Ospedale di Caserta, ha presentato una seconda denuncia tramite i suoi legali (gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo) contro il chirurgo bariatrico che l’ha sottoposta a due interventi di by pass gastrico, per l’appunto, il dott. Stefano Cristiano. La giovane donna ha chiesto di essere sentita dal Procuratore della Repubblica prima di subire il quinto intervento chirurgico ricostruttivo dell’esofago e dello stomaco che sarà eseguito dal professore Franco Corcione.