Nel settembre 2020 Enzo Falco veniva eletto alla carica di sindaco con una coalizione estremamente eterogenea, di cui facevano parte anche consiglieri che avevano condiviso l’amministrazione Monopoli (Orgoglio Campano e Noi Campani).
Coerentemente con quanto aveva dichiarato in campagna elettorale, il sindaco, formava una giunta con tutti i rappresentanti delle forze politiche che lo avevano sostenuto. Al Pd andavano 2 assessori, a Italia Viva 1 assessore e la carica di Presidente del Consiglio, un assessore a M5s, Articolo Uno, Orgoglio Campano e Noi Campani.
La decisione del sindaco fu apparentemente condivisa, ma lasciò uno strascico di mugugni e risentimenti sotto traccia.
Col passare dei mesi, incominciò un frenetico cambio di casacche. La Consigliera Palmiero eletta con Italia Viva passò prima al gruppo misto e poi a Noi Campani. Il Consigliere Del Gaudio, eletto nel gruppo di Orgoglio Campano, passò con Noi Campani e poi in Italia Viva, da ultimo la Consigliera Paolella lasciava il Pd e finiva nel gruppo misto.
I nuovi gruppi consiliari e la fine della dottrina Falco.
Per effetto della nuova composizione dei nuovi gruppi consiliari, tramontava la dottrina di Enzo Falco e si apriva una lunghissima crisi a partire dalla metà del 2021 che si è trascinata fino a gennaio del 2022, dove il sindaco si è ritrovato costretto a varare un nuovo esecutivo che tiene conto dei nuovi equilibri consiliari, 2 assessori al Pd, 2 a Noi Campani, 2 a Italia Viva e 1 al M5s.
Mariella Donesi: Articolo Uno, vittima sacrificale
L’assessora Mariella Donesi, veniva indotta a dimettersi per mantenere l’esecutivo e rinsaldare la maggioranza. Il ruolo di “salvatore della patria” non si addice ad Articolo 1 che fa buon viso a cattivo gioco e si prepara ad aprire le ostilità nei confronti del Sindaco e dell’Esecutivo.
L’interrogazione del Consigliere Perrotta sull’Igiene Urbana
Lo scontro tra Articolo Uno e il Sindaco diventa palese quando il Consigliere Perrotta presenta una interrogazione con richiesta di risposta scritta e orale al neo assessore all’ambiente Lorenzo Sivo, nella quale evidenzia diverse inadempienze da parte della ditta Green Line nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti.
L’interrogazione non è stata ancora discussa in consiglio comunale (rimandata di volta in volta) e il consigliere Perrotta di Articolo Uno viene accusato di lavorare contro la maggioranza.
Le ‘dolenti’ note
Il primo marzo, il Coordinatore di Articolo Uno ha scritto un documento politico, inviato con nota riservata al Sindaco, nel quale con parole tutt’altro che tenere lamenta la banalizzazione del valore del proprio partito politico, che l’azione del Partito Articolo Uno è stata mortificata e che le riunioni di maggioranza restano sempre povere di significati.
Nel documento i responsabili del partito smentiscono che la scelta del Presidente del Consiglio e dei Revisori dei Conti sia scaturita da un loro input.
L’emendamento al bilancio dello Stato 2022 pare che sia in dubbio. Si apprende che il pasticcio burocratico realizzato all’Ufficio Ragioneria, che non ha trasmesso nei termini al ministero la delibera di pubblicazione delle tariffe, non sembra aver trovato accoglimento in sede parlamentare malgrado l’impegno del relatore di Liberi e Uguali in Senato. Questo vuol dire che incombe sulla testa dei cittadini di Caivano un ulteriore ammanco di 560 mila euro con aggravio per la spesa della Tari, già altissima.
Articolo Uno, nel documento, pare che non parteciperà più alle riunioni di maggioranza, visti i presupposti e la loro improduttività.
Lo stesso partito, quindi, ritiene che sia necessario il ripristino del riconoscimento della propria dignità politica con la presenza di un proprio rappresentante nell’organo esecutivo.
Nuovi scenari
Dopo la presa di posizione di Articolo Uno si aprono diversi scenari:
- Scenario 1: minimizzare, sopire, temporeggiare. Le regole auree utilizzate dal sindaco Falco da quando si è insediato nella carica di primo cittadino. Basterà per superare i problemi posti da Articolo Uno.
- Scenario 2: accogliere la richiesta di Articolo Uno e l’assessore Donesi torna in carica e chidere al M5S di lasciare la carica. Scelta difficile da percorrere perché i pentastellati difficilmente accetteranno di diventare i nuovi salvatori della patria e addirittura potrebbero passare all’apposizione, creando nuovi problemi al sindaco Falco. Possibili anche ricadute politiche sovracomunali, mettendo in crisi il cosiddetto’laboratorio caivanese’ cioè quel campo largo tra Pd e M5S che viene auspicato a livello nazionale.
- Scenario 3: la richiesta di Articolo Uno viene accolta, ma a farne le spese è Noi Campani, in questo caso l’azione del sindaco sarebbe finalizzata a disgregare il partito del campanile lasciando all’opposizione i consiglieri non allineati. La conseguenza di questa mossa sarebbe nella spaccatura del gruppo con il duo Lionelli-Falco in maggioranza con l’assessore Antonelli e in opposizione Ponticelli-Palmiero e l’assessore Sivo sarebbe estromesso, l’unico assessore che in questo momento con competenza e tecnica acclarata e certificata sta verificando diverse situazioni torbide. Il consiglio comunale la maggioranza avrebbe 13 consiglieri, un numero esiguo, ma sufficiente per governare, anche se esposto a possibili imboscate di ‘malpancisti’ e scontenti. Potrebbe, la maggioranza, però, usare la stampella di Forza Italia che certamente non sarebbero disponibili a fare prestatori di sangue a costo zero.
In politica mai dire mai, tutto è sempre possibile!
I soldi del PNRR
Su Caivano, come in migliaia di altri comuni, stanno piovendo milioni e milioni di euro, l’auspicio è che queste diatribe politiche non possano ostacolare l’utilizzo di questi fondi, una manna dal cielo fino al 2026, un’occasione unica e irripetibile che occorre cogliere , se veramente si vuole la rinascita di Caivano.