Mi pongo queste domande e mi torna in mente il “bla bla bla” di Greta Thunberg quando bollò il COP26 come un grande fallimento.
Ecco, l’Europa è un fallimento. A quasi ottant’anni dalla fine della seconda guerra Mondiale, l’Europa è stata capace di fare solo la moneta unica. Non abbiamo una cultura condivisa e neanche una posizione politica unica. Parliamo come un coro polifonico e non abbiamo un esercito europeo, per cui abbiamo sempre bisogno dell’aiuto Americano.
È in questa debolezza che Putin ha iniziato a fare il bello ed il cattivo tempo, trattando il presidente Francese come un cameriere che prende le ordinazioni. Così vediamo tristemente l’Europa commettere con Putin gli stessi errori già commessi con Hitler.
Putin è una scoria della storia che in un contesto politico forte sarebbe stato già condannato per terrorismo e crimini contro l’umanità. È un dittatore che alimenta il culto della sua persona, del suo essere eroe della grande Russia, sopprimendo con metodi da vecchio KGB le opposizioni e le minoranze.
E di fronte a questo losco figuro i capi di governo europei che fanno? L’Italia che fa?
Manda Di Maio a scongiurare la terza guerra mondiale?
Forse avremmo avuto più possibilità di successo se avessimo seguito il consiglio della Littizzetto da Fazio: invece dell’ex bibitaro Di Maio, mandiamo in Russia Draghi vestito da cantante mascherato. Al netto dello scherzo, quando sento che Putin cammina con la valigetta che comanda le testate nucleari, mi sale il vomito. Penso a quando veniva in Italia ospite di Berlusconi. Penso al lettone del Bunga Bunga ed a quella conferenza stampa di Villa Certosa, quando un sorridente Silvio mimò con le mani un mitra, per poi indirizzarlo verso la giornalista che aveva fatto una domanda a Putin.
E questa immagine spiega un pò il silenzio della politica italiana. Muta perché in un certo senso complice di questo folle uomo che gira con la valigetta atomica ad uso pochette sotto al braccio.
Domenico Bervicato
