L’IGICA continua a far danni, condannato il comune di Caivano

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IGI.CA. S.p.A.
IGI.CA. S.p.A.

Quando l’Igica fu costituita nel 1999 da parte del comune di Caivano che ne possedeva il 100% delle quote societarie, molti gridarono al miracolo.

Tutti plaudirono pochi e ostraggiati furono gli scettici.

Per la classe politica di allora l’Igica costituiva un luminoso esempio di vegenza e capacità. Caivano (si disse) finalmente si metteva al passo dei comuni e delle città più avanzate.

Caivano aveva un’azienda (molto speciale) con una chiara e definita missione: raccogliere l’immondizia in modo efficiente a e costo contenuto. Questo lo pensavano gli ottimisti e i tanti.

I più avveduti, i ‘furbi’ invece sfregavano le mani.

La classe politica locale aveva costruito ‘la propria azienda’ libera di lacci e lacciuli e finalmente liberi di fare e disfare. Assunzioni pilotate, sottoappalti, erogazione di contributi ecc.

La favola dell’Igica non ebbe un lieto fine. L’Igica si gonfiò e come nella favola di Fedro finì per scoppiare. La stessa azienda fu dichiarata fallita e posta in stato di liquidazione e nominato un curatore. A distanza di anni il curatore, il dott. D’attorre ha convenuto in giudizio il comune di Caivano dinnanzi al tribunale di Napoli, sezione distaccata di Afragola, per ottenere il pagamento di 5.935.285€.

Il giudizio avviato nel 2011 ha avuto la conclusione quasi dieci anni dopo, nel novembre del 2021. Il tribunale di Napoli, 12esima sezione civile, ha condannato il comune di Caivano a pagare 2.653.351 € oltre le spese legali.

Nelle 32 pagine il tribunale di Napoli motiva la sua decisione precisando che il comune di Caivano, illegittimamente aveva provveduto ad effettuare unilateralmente decurtazioni del 15% sul canone mensile dal periodo aprile 2009 a dicembre 2010.

Il giudice monocratico ha accertano il mancato riconoscimento degli adeguamenti del canone e aggiornamenti nel periodo 1 luglio 2007 al 31 marzo 2011. Inoltre il comune avrebbe richiesto ulteriori interventi all’Igica (bonifiche, smaltimenti dei rifiuti Rsu) senza provvedere alle liquidazioni delle somme dovute.

L’amministrazione Falco per impedire che la sentenza passi ingiudicata ha incaricato l’avvocato Lucio Perone di proporre appello avverso la sentenza di condanna.

All’avvocato Perone per l’espletamento dell’incarico ricevuto andranno circa 12 mila euro.

Con questa decisione l’amministrazione comunale tenta di procastinare nel tempo l’attuazione della sentenza e quindi l’esborso della somma che potrebbe essere di competenza dell’OSL (Organo di liquidazione straordinaria) in quanto riguarda atti e fatti antecedenti il 31 dicembre 2015.

Il documento dell’Osl: OSL alla difesa

Nei prossimi anni sparemo se l’appello proposto dall’amministrazione comunale avrà buon esito. Nel frattempo sarebbe opportuno che tutti i componenti dell’amministrazione leggessero attentamente le 32 pagine della sentenza emessa dal tribunale di Napoli, dove emerge una lettura impietosa dell’incapacità ella classe politica locale e dei vari funzionari di gestire un primario servizio per la collettività.

La sentenza: sentenza fallimento

L’auspicio è che a nessuno venga in mente di rifare un’altra Igica ripetendo gli stessi disastrosi errori del passato.

 

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