La certificazione che il comune sia fuori dal dissesto arriva direttamente dal Ministero degli Interni che ha comunicato all’Ente che il comune di Caivano dal 2021 non risulta più inserito al tabulato della finanza locale che elenca i comuni in dissesto finanziario.
Il dissesto finanziario fu deliberato durante l’amministrazione Monopoli dal consiglio comunale nell’anno 2016. Per effetto di tale dichiarazione, successivamente, fu elaborato il bilancio stabilmente riequilibrato relativo all’esercizio finanziario 2016.
Pertanto con l’approvazione del bilancio per l’esercizio finanziario 2021, approvato dall’amministrazione Falco, si è concluso il quinquennio previsto per i comuni in dissesto. Questo vuol dire che dal prossimo esercizio finanziario l’amministrazione Falco potrà approvare un bilancio libero da vincoli e restrizioni. Sarà il prossimo bilancio, elaborato dall’amministrazione Falco, la vera cartina tornasole per capire quale direzione vuole dare l’amministrazione al paese.
Con il prossimo bilancio sarà possibile rimodulare tasse, imposte e tariffe (Imu ecc) in modo da alleggerire il carico fiscale sulle spalle dei cittadini caivanesi.
L’uscita del comune dal tunnel del dissesto si porta, però, dietro due code.
La prima riguarda i lavori dell’Osl (organismo straordinario di liquidazione) che si è insediato al comune di Caivano con il compito di liquidare tutti i ebiti contratti dal comune al 31 dicembre 2015. Solo a conclusione del lavoro dell’Osl avremo una ricognizione precisa dei debiti contratti dal comune e che indissero l’amministrazione Monopoli a dichiarare il dissesto.
L’altra coda è rappresentata dall’ipotesi di danno erariale avanzata dalla procura generale della Corte dei Conti nei confronti dei vari amministratori che con le loro condotte avrebbero portato il comune di Caivano all’irreversibile stato di dissesto.
Questa inchiesta a tutt’ora in fase di istruttoria e solo quando i sarà un eventuale invio a giudizio si potranno individuare eventuali responsabili del danno erariale causato all’Ente.
Nel frattempo l’amministrazione Falco è costretta a riconoscere continui debiti fuori bilancio successivi al 31 dicembre 2015 e a rigor di legge non avrebbero potuto formarsi.