Green Pass obbligatorio dal 1 settembre. Il destino dei prof no vax

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Arrivano i primi dati sui docenti no vax che a settembre non potranno entrare in classe, perché non vaccinati (per scelta o per necessità) e che in assenza di tampone negativo ogni 48 ore, di certificato di guarigione o di esenzione medica dalla campagna vaccinale, non potranno avere il Green Pass.

Il decreto del 6 agosto parla chiaro, dal 1 settembre, il certificato verde diventa obbligatorio per tutti i professori e gli studenti universitari; sarà necessario anche per viaggiare sui treni a lunga percorrenza, sulle navi e sugli aerei.

Agli insegnanti no vax, dopo 5 giorni di assenza, sarà sospeso l’insegnamento e lo stipendio. La riammissione in servizio sarà possibile solo con l’esibizione del Green Pass. I controlli spetteranno ai dirigenti scolastici.

“No-vax”: i dati

L’ultimo report della struttura commissariale dell’emergenza Covid, parla di:

213.277 insegnanti e tecnici ancora in attesa di prima dose: il 14,55% del totale.

Dalla settimana precedente la progressione è stata appena di 4.500 vaccinazioni in più.

Stime più aggiornate, rispetto al report del nuovo bilancio chiesto da Figliuolo, arrivano dalle Regioni, raccolte dalla redazioni locali di Repubblica.

Al primo posto la Campania, dove la percentuale di immunizzati è già al 96,3%, e il Friuli Venezia Giulia.

Nel Lazio, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato parla di un 98% di vaccinati con prima dose. In Puglia e in Emilia Romagna le percentuali di no vax sono simili: tra il 6,4 e il 6,5%.

Più alti i numeri in Toscana dove il muro dei no vax è fermo a 18mila docenti e bidelli: il 19% del totale. 

in Liguria, che vede ancora il 18% in attesa di una dose, ma confida nelle prossime settimane visto che da 7 giorni in qua la percentuale dei no vax sembra essersi dimezzata.

Lo stesso in Sicilia: qui l’adesione è salita e ora i non vaccinati sono al 15%.

In Lombardia manca all’appello il 14% del personale; in Piemonte il 12% è senza protezione anche se, sostiene la Regione, i “vaccinati sono certamente di più perché una parte ha aderito alla campagna attendendo il proprio turno anagrafico”.

 

 

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