E’ una rivolta sui social degli abitanti di Caivano, che non sono più interessati a leggere di covid, criminalità, spari o altro, la gente, quella che gioco forza è costretta a restare in città con le elevate temperature del periodo chiede solo di poter respirare.
Ogni sera e notte è sempre la stessa storia, una cappa maleodorante, fumo, miasmi, odori acri e insopportabili che fino al mattino costringono la cittadinanza a stare completamente chiusa in casa.
Un odore misto al bruciato e ai rifiuti, ma nessuna risposta arriva dall’amministrazione. Nessuna zona di Caivano è esclusa, segnalazioni da tutti i quartieri, da Pascarola al centro storico, dal Parco Verde alla Scotta.
Nulla è cambiato! La storia si ripete ed è la stessa e forse ancor più drammatica.
Postiamo lo sfogo della scorsa estate del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna che non usò mezzi termini: ‘L’aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d’estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell’aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire’
Chi si deve ringraziare per quello che avviene? Possibile che dopo tanti anni si continua come se niente fosse ad ammorbare l’aria? Siamo sicuri che gli STIR non sono responsabili e nemmeno le ecoballe che stanno distruggendo l’ambiente? E il sempre presente bassolino è al di sopra di ogni sospetto per la licenza concessa di allocare gli stir ad IMPREGILO a proprio piacimento lungo l’asse di supporto della programmazione economica affossando ogni speranza di sviluppo economico e con esso il territorio che è diventato la terra di nessuno?. Ancora con il PD? A quando la rivolta di chi non è più disposto a fare da cavia agli esperimenti dei soliti noti?