Nella regione Campania tra agosto 2001 e luglio 2009 sono state accantonate secondo il ministero dell’ambiente circa 5,6 milioni di tonnellate di ecoballe per lo più collocate tra Caivano, Giugliano e Tufino.
Di recente la regione Campania ha accertato che una parte delle ecoballe si è dissolta per effetto delle reazioni chimiche e fisiche indotte dall’aumento della temperatura superficiale e profonda dei cumuli.
Quindi la natura ha eliminato da sola all’incirca 1,5 milioni di tonnellate di spazzatura confezionata. Più del doppio di quanto bruciato ad Acerra ogni anno.
Questa situazione ha indotto la magistratura a richiedere una proroga delle indagini ipotizzando l’omissione in atti d’ufficio per il mancato smaltimento delle ecoballe e per la raccolta differenziata.
Le persone nel registro degli indagati erano risultate inizialmente 23 e fra questi Fulvio Bonavitacola, vice di De Luca, Raffaele Lo Giudice, assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, e diversi funzionari delle Aziende Sapna e Asia, oltre al presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Secondo la regione i restanti 4 milioni di tonnellate di rifiuti saranno così smaltiti: un milione da trasformare fuori regione, 2 milioni da trasformare in combustibile solido secondario presso l’impianto di Caivano annesso al Stir, il restante nell’impianto di Giugliano.
Quello che è incredibile e che in attesa che vengano smaltite queste ecoballe, quasi un quarto di fatto si è volatilizzato, la parte più consistente è finita nel sottosuolo inquinando terreno e probabilmente anche le falde acquifere.
Tutto questo malgrado gli avvertimenti di esperti, amministratori locali e comitati di cittadini che almeno da un decennio chiedono la rimozione delle ecoballe, la verifiche dei terreni e la bonifica.
Apertura dell’impianto di Caivano
Nel frattempo nonostante le moratorie (vecchie e nuove) del Pd di Caivano, stessa corrente governativa regionale, la settimana prossima, con molta probabilità, verrà inaugurato e avviato il nuovo impianto di Pascarola per la lavorazione delle ecoballe.
Come si legge sul portale di A2A, l’azienda che gestisce lo stir di Caivano e l’inceneritore di Acerra,, Caivano è destinata a crescere grazie alla realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di combustibile solido secondario dalla lavorazione dei rifiuti stoccati in balle. Realizzato in tempi brevi l’impianto, a regime, avrà una capacità di trattamento di 400.000 t/anno e consentirà di smaltire oltre il 40% delle “ecoballe” attualmente stoccate nella regione Campania.
I cittadini di Caivano sentitamente ringraziano e attendono il governatore De Luca per festeggiare con lui questo nuovo progetto locale…