Film Fortuna. Il giudice esprime il verdetto: condannato Pietro Loffredo

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La prima sezione civile del Tribunale di Napoli (giudice Valeria Rosetti) si è pronunciata contro la richiesta di bloccare l’uscita nelle sale cinematografiche del film “Fortuna – the Giant and the Girl” che secondo Pietro Loffredo e il suo avvocato Angelo Pisani, viola la privacy e il diritto all’oblio della figlia di Pietro, Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni uccisa il 24 giugno 2014 nel Parco Iacp di Caivano, in provincia di Napoli, dopo un tentativo di abuso sessuale al quale la piccola si era ribellata.

La decisione, che era attesa prima della prima proiezione del film, prevista per ieri, è slittata a stamattina. Il padre della bimba è stato condannato a pagare spese di circa 20mila euro.

A presentare l’istanza è stato Pietro Loffredo, papà della bimba, che durante l’udienza di ieri ha accusato un malore quando gli avvocati della produzione hanno sostenuto che “essendo il film un’opera d’arte, non c’era bisogno di avere un consenso”. Il padre della piccola Fortuna ha anche presentato, presso il commissariato di Polizia del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, una querela per diffamazione a mezzo stampa. “Basta sciacallaggio su Fortuna Loffredo”, ha detto Pietro Loffredo per il quale, come sostenuto in altre occasioni, ad uccidere la figlia non sarebbe stato Raimondo Caputo il quale, secondo quanto emerso dai processi, l’ha scaraventata dal terrazzo dell’ottavo piano dopo un tentativo di violenza sessuale. Pietro Loffredo ha invitato gli inquirenti ad arrestare i veri colpevoli della morte della figlia che, ha dichiarato, “sono ancora liberi”

Si tratta, secondo l’avvocato Pisani, di un provvedimento “ingiusto e doloroso, che impugneremo in ogni sede per avere giustizia e non violazioni dei diritti”. «Ricorreremo – ha aggiunto il legale- oltre il tribunale di Napoli il quale oggi, dopo avere dichiarato che non esiste nel nostro ordinamento una tutela al diritto alla sofferenza, al dolore ed ai valori personali, ha addirittura condannato un genitore che tenta di difendere i figli da manipolazioni ed affari cinematografici»“.

 

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