Riceviamo e pubblichiamo.
Molti di voi sanno che alle scorse elezioni comunali mi sono candidato con la coalizione di centro sinistra guidata dal Sindaco Enzo Falco.
Una candidatura che si voleva configurare come un’ esperienza politica che da sempre sognavo di fare, anche se ad oggi mi ha solo lasciato tanto amaro in bocca.
Essermi politicamente esposto, mi ha portato a sospendere la mia attività giornalistica per una questione di correttezza verso i cittadini caivanesi, dal momento che ho sempre creduto che chi scrive debba essere scevro da condizionamenti e visioni di parte.
La penna chiama così come chiama quel giornalismo civile che mi ha sempre appassionato e che mi ha portato negli anni a denunciare a mezzo stampa corruzione, turbamenti dei pubblici incanti, scandali edilizi, infiltrazioni della criminalità nella cosa pubblica e camorra locale.
Ho sempre esercitato la mia professione di giornalista con rispetto verso la città e anche i soggetti oggetto delle mie discussioni, perché chi scrive lo deve sempre fare con dignità.
Attualmente Caivano sta tornando a subire una forte influenza della criminalità e molte famiglie della camorra locale stanno provando ancora una volta ad impossessarsi della cosa pubblica.
Se a questo, poi, aggiungiamo la spalla che viene prestata da alcuni esponenti della politica locale la situazione si fa sempre più grave e pericolosa.
Caivano va difesa e se ho fallito in questa nuova e prima esperienza politica, non mi resta che tornare a fare una delle poche cose che mi riesce bene: scrivere.
Non voglio dilungarmi, bensì voglio semplicemente annunciarvi il titolo del mio prossimo articolo che si intitolerà “Se fossi il Prefetto perché scioglierei Caivano”.
Con affetto
+ Ciro Pisano
Mi piace la scelta e aspetto il prossimo articolo