Dispersione scolastica, ecco il prospetto dopo un anno di DAD

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Arrivano le prime segnalazioni sulla dispersione scolastica di un anno di didattica a distanza sul territorio nazionale e le considerazioni che si possono fare non sono rassicuranti. Il caso non riguarda solo il Sud, come prima di solito accadeva, ma in tutta Italia. A dare l’allarme i magistrati dei tribunali per i minorenni che si sono accorti che la didattica a distanza ha aumentato notevolmente la dispersione scolastica.

Il dato nazionale più aggiornato è dell’Istat e risale al 2019: 13,5% di abbandono tra i ragazzi dai 18 ai 24 anni

In Campania:

L’unica realtà ad avere un monitoraggio sulle conseguenze della crisi sanitaria nella scuola è proprio Save the children che in collaborazione con l’istituto di sondaggi Ipsos ha presentato il 5 gennaio un’indagine da cui emerge che “il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha smesso di frequentare la scuola”. Ad accorgersi dell’aggravarsi della situazione sono, invece, i procuratori minorili.

Un esempio, dagli uffici di viale Colli Aminei a Napoli: in un mese e mezzo sul tavolo del procuratore Maria de Luzenberger Milnernsheim, sono giunte dalle scuole 900 segnalazioni rispetto alle 400 annuali del 2020 e le 800 del 2019.

A lavorare su questi dati è l’ispettore Giuseppe Liguori che sta classificando i numeri. Ad oggi sono arrivate esattamente 892 segnalazioni ma il monitoraggio non è ancora completo.

Caivano

Nella provincia di Napoli si registrano 119 casi nelle primarie; 201 alle medie e 228 alle superiori. Dal solo istituto comprensivo 3 di Caivano sono arrivati 161 nomi di bambini e ragazzi che hanno abbandonato la scuola o fatto un numero di assenze che già determina la possibile bocciatura dell’alunno. Se invece facciamo riferimento ad un dato storico, l’istituto Viviani nel 2008-2009 aveva questo prospetto. Su di un campione di 100 alunni: i disfrequenti ne erano 49, con media dei giorni di assenza: 68, 3. Negli ultimi anni, la situazione è migliorata di tanto, sarebbe davvero uno spreco annullare tutti gli sforzi che dirigente e insegnati hanno svolto nel corso del tempo.

Altre province

Nelle dieci municipalità di Napoli la situazione non è migliore: 23 casi alla primaria; 140 alla secondaria di primo grado; 66 alle superiori. Il numero maggiore di segnalazioni (39) arriva dalla sesta municipalità, Ponticelli, Barra, S. Giovanni a Teduccio. Stesso dato nella terza municipalità, Stella, S. Carlo all’Arena. A Caserta e provincia i ragazzi che hanno lasciato le lezioni sono 109: 54 alle elementari; 39 alle medie; 16 alle superiori: la maglia nera va a Mondragone (35).

Il dato allarmante è che l’abbandono scolastico proviene anche dai bambini che frequentano le scuole primarie. Un fenomeno del genere non si verificava da anni, dopo l’introduzione dell’obbligo scolastico. E’ sconcertante pensare che la scolarizzazione sia considerata quasi un un’opzione che non una scelta consapevole e definitiva da parte dei genitori. La condizione psicologica degli alunni è in una fase di destabilizzazione, occorre che si ritorni quanto prima sui banchi scolastici per invertire la tendenza.

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