Caivano, insieme al comune di Giugliano, ha conseguito il poco invidiabile primato di essere uno dei territori più inquinati della regione Campania.
Un paese che nel giro di pochi decenni ha visto completamente stravolta la sua vocazione sociale ed economica, da paese prevalentemente agricolo ha assistito ad un processo di industrializzazione prodotto da l’insediamento di un’area industriale nella frazione di Pascarola.
Da paese agricolo a industriale
Un centinaio di fabbriche di medie e grandi dimensioni soprattutto di trasferimento che non si sono tradotte in significative ricadute occupazionali per gli abitanti di Caivano.
Un territorio che ha conservato una certa bellezza deturpata però dalla realizzazione di un CDR accanto al quale sono state stoccate centinaia di ecoballe.
Caivano è diventata un attrattore di immondizia, infatti sempre nell’area Asi è stata realizzata una piattaforma per lo stoccaggio della plastica completamente devastata da un incendio nel 2017 con la conseguente formazione di una nube tossica le cui conseguenze per la salute dei cittadini si vedranno solo nei prossimi anni.
A fronte di questa devastazione ambientale i cittadini di Caivano non sono stati certamente a guardare. Tutti ricorderanno le poderose manifestazioni popolari contro la creazione del CDR e le più recenti manifestazioni che hanno attraversato Caivano promosse da Don Patriciello da sempre impegnato alla lotta contro l’inquinamento e dei roghi tossici che da pochi mesi sono stati certificati cause predominanti del cancro.
La resistenza dei caivanesi non ha impedito la realizzazione del CDR e che la Terra dei Fuochi potesse fermare le continue fiamme mietendo numerose vittime.
Gli atti politici
Anche la politica in questi anni non è stata a guardare, quando non direttamente al fianco dei cittadini, ha prodotto atti deliberativi per cercare di arginare l’inquinamento ambientale sul territorio.
E’ del 2010 la prima delibera con la quale si chiedeva alla regione Campania una moratoria su insediamenti che potessero aggravare la situazione ambientale di Caivano.
Un atto ribadito nel 2013 con il quale si investiva la regione Campania sulla necessità di tutelare l’agricoltura locale e avviare un piano di bonifica dei siti inquinati. Nella seduta del consiglio comunale del 24 marzo scorso, infine, su proposta del PD con solo voto della maggioranza che sostiene il sindaco Falco è stato approvato un ennesimo atto.
Ad illustrare il provvedimento è stata la consigliera Paolella, la quale con molta enfasi, ha presentato l’atto quasi come una svolta epocale per Caivano in materia ambientale.
Nel suo lungo intervento ricordava l’impegno profuso dall’ex assessore all’ambiente, Casaburo (suo marito). Toni elogiativi a cui si associava immancabilmente il sindaco Falco.
Tutte buone intenzioni che non sembrano essere state recepite in alcun modo dagli organi sovracomunali a partire dalla regione Campania. A dimostrazione di ciò basterebbe solo la vicenda Biotech, un’azienda che proprio dalla Regione Campania ha ottenuto l’autorizzazione di produrre sul territorio di Caivano biometano dai rifiuti e un impianto di compostaggio.
L’autorizzazione da parte delle regione Campania è avvenuta nel settembre 2020 in esito a svariate conferenze di servizio nel corso delle quali le perplessità palesate dal comune di Caivano in materia di compatibilità ambientale non furono prese in grande considerazione.
In attesa di conoscere l’esito del ricorso promosso dal comune di Caivano innanzi al Tar avverso all’autorizzazione concessa dalla regione, il 14 aprile prossimo il comune di Caivano è chiamato a partecipare ad una nuova e ulteriore conferenza di servizio per approvare la realizzazione di un altro impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi, sempre nell’area Asi.
Un ulteriore banco di prova per verificare l reale efficacia delle moratorie approvate dal consiglio comunale di Caivano.
I progetti ancora aperti su Caivano
Negli ultimi sei mesi del 2020 sono quattro le aziende a presentare alla Regione Campania autorizzazioni per creare o implementare su Caivano siti per lavorazione di rifiuti, oltre alla vicenda Biotech che ha un capitolo a parte.
5 giugno 2020 – Ecofer.Sud S.r.l. – Istanza di rilascio del PAUR ex art. 27bis del D.Lgs. 152/2006 per il progetto di modifica di un impianto di gestione rifiuti pericolosi e non nel Comune di Caivano sulla S.S. Sannitica 87 snc;
7 agosto 2020 – Ambiente & Servizi s.r.l. – Verifica di assoggettabilità alla VIA per il progetto di realizzazione di un impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi nel Comune di Caivano;
11 agosto 2020 – Contessa S.r.l. – Verifica di assoggettabilità a VIA per un impianto di stoccaggio e recupero di rifiuti non pericolosi da ubicarsi nel Comune di Caivano Agglomerato Industriale ASI Pascarola ;
4 novembre 2020 – La Campania Macero S.r.l.– Verifica di assoggettabilità a VIA per il progetto di variante di un impianto esistente di stoccaggio provvisorio e trattamento rifiuti non pericolosi autorizzato con DD 10/2019 e DD 35/2019 con sede in zona ASI Pascarola nel Comune di Caivano