Pasquale Mennillo: i miei valori tra tradizione e innovazione

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Quando penso a Caivano, avverto sempre un richiamo che mi riporta alle mie origini. Sono cresciuto nel quartiere “Fabbriche nuove” a via Piero Gobetti, con i nonni paterni e le mie zie che mi accudivano, perché mia madre aiutava mio padre nei lavori in campagna quotidianamente.

Le zie che mi hanno cresciuto sono Geppina, Luciana, Memela e poi Mariuccella, che morì giovanissima per un male incurabile, ero abbastanza piccolo quando accadde, ma la ricordo molto bene.

Le mie zie lavoravano tutta la giornata, sarte dedite alla produzione di pantaloni. Ricordo ancora quando io sedevo accanto ad una grossa macchina da cucito ad osservarle. Ero un bambino vivace, così vivace, che non appena uscivo, mi procuravo qualche danno agli abiti cadendo o sporcandomi, anche se, con delle zie come loro che non esitavano a cucirmi su misura un nuovo pantalone, i miei abiti erano sempre perfetti e nuovi di zecca.

Ho vissuto una bella infanzia anche se, purtroppo, sono stato segnato dalla morte di mio padre, che avvenne quando lui era ancora molto giovane.

Da piccolo frequentavo le elementari a Cappuccini e, quando uscivo da scuola, mi recavo ogni giorno in chiesa per frequentare le attività dell’azione cattolica della Parrocchia di Sant’Antonio ai Cappuccini.

Frequentare la parrocchia non era la mia sola attività, infatti, ho da sempre trascorso molto del mio tempo in campagna, e forse per questo, che di essa mi sono innamorato, diplomandomi, addirittura, in agraria.

Dopo gli studi superiori, ho iniziato a lavorare, essendo il primogenito di cinque figli senza papà. Ho cominciato a fare esperienza nel campo delle assicurazioni e ho aperto un’agenzia.

Nel frattempo ho anche studiato, perché la voglia di apprendere nuovi concetti era sempre tanta, laureandomi in Economia e Commercio. Non contento del mio percorso accademico decidi di iscrivermi a Giurisprudenza, che diventò il mio secondo titolo.

La mia vita è sempre stata legata ai valori contadini della nostra terra, grazie ad essi ho imparato ad apprezzare il lavoro e la famiglia con un’unica impronta: quella dell’umiltà!

La mia passione per la politica nasce da molto lontano, poiché provengo da un quartiere che sin dall’inizio è sempre stato molto “politicizzato”, dove erano radicate le grandi famiglie, dalla Democrazia Cristiana al Socialismo, fino al Partito Comunista.

Già da piccolo, ho avuto modo di conoscere aspetti della politica che poi hanno fatto di me ciò che ora sono e che oggi, mi portano ad essere il candidato più anziano della lista Italia Viva.

Sono soddisfatto di essere ancora presente a Caivano e poter trasmettere questi valori.

Con il tempo ho cambiato lavoro, sono passato al campo bancario occupandomi di moneta elettronica, un po’ il futuro dei nostri tempi. Quest’attività mi ha fatto tanto crescere, perché mi ha fatto conoscere la realtà delle piccole e medie imprese, che spesso sono dimenticate e che, invece, rappresentano l’ossatura del tessuto economico di un paese.

Questo lavoro mi ha portato a nuove conoscenze, che possono essere utili anche nell’amministrazione della nostra città.

Sono nato tra le campagne, ho imparato ad accudire gli animali domestici, a fare la vendemmia, a pigiare l’uva, a fare le conserve di pomodoro, sono cresciuto in una civiltà contadina, che conferiva un’identità e dignità al nostro paese.

Quando penso a Caivano non posso non fare riferimento alle “Fabbriche nuove”, che si chiama così perché è il primo quartiere costruito dopo il Novecento.

Il rione è costituto da famiglie che avevano delle vere e proprie fattorie, dove si lavorava in casa con il forno, ognuno produceva qualcosa e si creava una vera solidarietà tra persone.

Questi valori sono importanti per la politica, perché ci ricordano la nostra storia, e solo grazie ad essi possiamo valorizzare l’innovazione.

Come sappiamo la nostra società è globalizzata e Caivano ha bisogno di una crescita veloce e competitiva.

Questa, secondo me, è lo formula vincente per poter cambiare in meglio la nostra città!

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