Report Terra dei fuochi, i dati dell’ultimo bimestre

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Arrivano delle stime sul fenomeno Terra dei fuochi, dopo anni, la situazione pare sia leggermente migliorata, tranne che a Caivano. Ora vediamo perché… I numeri sono confortanti, ma il problema non è affatto risolto.

Come sappiamo, d’estate c’è un aumento dei roghi, spesso si presentano notte e giorno ripetutamente, mettendo a dura prova le squadre dei vigili del fuoco e i cittadini costretti a stare in casa con finestre chiuse.

I dati dell’ultimo bimestre

Oggi sono stati analizzati i dati dell’ultimo bimestre in una riunione presso la Prefettura di Napoli, dedicata alla Terra dei fuochi.

Un confronto con il 2019

Nelle province di Napoli e Caserta si è registrata una diminuzione dei roghi di rifiuti, più contenuta per il mese di giugno e molto più marcata per il mese di luglio.

Rispetto al 2019, giugno ha visto 166 roghi contro i 192 dello scorso anno, mentre per luglio il dato è di 28 incendi contro 225.

I campi rom

L’analisi ha trovato che gli incendi si svolgono soprattutto in aree ristrette presso insediamenti non regolari, ovvero i campi rom (in particolare 10) Proprio in queste zone, i fenomeni incendiari hanno una gravità maggiore, per via dei materiali usati come pneumatici e plastica abbandonata.

Le zone più colpite

Le zone dove tutto questo avviene sono concentrate tra i comuni di Giugliano, Caivano e paesi limitrofi. Proprio qui, la prefettura ha lavorato insieme ad altre forze dell’ordine per un’azione quotidiana mirata.

I dati di Ecopneus

Un altro dato importante che è emerso dall’analisi è la quantità di pneumatici prelevati da Ecopneus, che è aumentata da circa 60 tonnellate del bimestre giugno-luglio 2019 a circa 80 tonnellate del corrispondente periodo di quest’anno; il numero di persone denunciate è passato da 35 a 86; in lieve diminuzione, invece, il numero di aziende sequestrate: da 18 a 17.

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