N’ Copp Santiago erano dei quattro antichi rioni all’interno delle mura perimetrali della Caivano antica, prima che venissero abbattute nel 1700. La zona, attualmente, comprende via Acquaviva, Vico Spinelli e via Barile. In origine, il posto veniva chiamato “bond a’ Carcara” in riferimento alla prima calcara caivanese, quartiere edificato in modo pratico ed essenziale.
Ancora adesso, visitandolo, ci si rende conto di come si presentava Caivano nel’ 600, con viuzze strette, abitazioni quasi tutte ad un solo piano rialzato. Le costruzioni erano realizzate dai contadini, dai braccianti e dai venditori porta a porta, gente semplice e laboriosa. Quando un vicino si trovava in uno stato di bisogno, tutti lo aiutavano, anche quelli che avevano litigato il giorno prima.
Quasi tutti erano devoti a Sant’Anna, madre di Maria e nonna di Gesù, per questo nel 1400 fecero edificare a via Spinelli una piccola cappella curata dalla Chiesa di Santa Barbara, dedicandola alla Santa.
La chiesetta, con il tempo, divenne luogo di devozione soprattutto per per le mamme in attesa che venivano per pregare e a chiedere protezione al nascituro. Rimase funzionante fino al 1970, in seguito venne chiusa e sconsacrata; si ricordano dei cognomi che hanno fatto la storia nel rione di Caivano, come i Falco, gli Angelino, i Marino, i Russo, i Vitale e i Celiento.
N’ copp Santiago, senz’altro riferito agli aragonesi, era in fondo via Spinelli, dove era ubicato un presidio distaccato di soldati spagnoli, con devozione a San Giacomo, patrono della Spagna e di centinaia di paesi sparsi per il mondo, ma fa a Compostela, capitale della Galizia che fu venerato con maggiore devozione perché lì si verificavano eventi miracolosi e dove sono custoditi i suoi resti mortali.
Già nel Medioevo, Compostela divenne metà di pellegrinaggio, tanto che nel 1975 fu iniziata la grandiosa cattedrale, dove sono custoditi i resti di San Giacomo e prese il nome attuale di Santiago di Compostela.