Scoperto un laboratorio della droga al Parco Verde, 5 fermati

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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito a Caivano un fermo emesso dal pm della Direzione distrettuale antimafia partenopea contro cinque indagati ritenuti indiziati di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti, detenzione di armi, violenza privata e danneggiamento aggravato dal metodo e dalle finalità mafiose.

Associazione per traffico di stupefacenti

E’ stata scovata un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con base al Parco Verde, individuato un laboratorio per la preparazione e il confezionamento di droga, con il successivo rinvenimento di circa 1,5 kg, suddivise in dosi di cocaina, eroina, hashish e marijuana, due pistole, quattro caricatori per fucile mitragliatore AK47 kalashnikov, nonché munizionamento di vario calibro.

Minacce contro una famiglia

Diverse detenzioni di enormi quantitativi di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, sequestrate oltre 5mila euro (proventi dello spaccio) detenuti dal capo promotore dell’associazione che si è reso responsabile di alcuni episodi minatori nei confronti di una famiglia abitante nel Parco Verde. Avevano danneggiato anche l’auto di famiglia, perché ritenuta responsabile di una soffiata ai carabinieri circa la presenza della piazza di spaccio ubicata all’ingresso del loro palazzo.

Ritrovati e sequestrati 570 grammi di hashish e 200 di marijuana

In realtà, il fatto non è mai stato denunciato dalle vittime per il timore di ritorsioni. Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 570 grammi di hashish, suddivisi in 600 dosi, detenute da una delle persone fermate; nonché circa 200 grammi di marijuana riconducibile al gruppo criminale.

Sequestri e arresti

Sono stati, inoltre, sequestrati circa 8mila euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti. All’esito dell’udienza di convalida il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei cinque fermati.

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