Del ritrovamento di reperti in antiche tombe a Caivano oltre a parlarne il settimanale di attualità Il Secolo Illustrato del marzo 1928 come già scritto:
Le storie di Caivano: la necropoli preromana di Caivano scoperta dal vigile Vincenzo Masara
Un approfondimento venne fatto anche sul settimanale La Domenica del Corriere del 20 maggio 1928. L’articolo dal titolo L’antichità che torna alla luce. Le tombe preromane a Caivano racconta:
A Caivano, presso Napoli, in contrada Padula, nel fondo di proprietà del Cav Alessio Cafaro (Alessandro ndr), podestà di Caivano, in uno spazio relativamente limitato sono state scoperte cinque tombe, la cui esistenza, dai competenti, si fa risalire a 300 anni prima della venuta di Cristo.
Le loro dimensioni lasciano credere che i resti umani che esse contenevano, e che si sono trovati in gran parte polverizzati, dovevano essere di non comuni proporzioni. In queste fosse sono stati rivenuti vasi, anfore, piatti, lucerne, lacrimatoi, portaprofumi in terracotta, dipinta a colori vivissimi, in uno stato di meravigliosa conservazione.
Secondo il prof.Maiuri, sovrintendete dell’Arte antica, in quel posto doveva sorgere la necropoli acerrana. Gli oggetti appartengono all’arte campana e sono fatti a imitazione ellenica.
Gli scavi possono avere grandissimo valore, giacchè in quel posto potrebbero essere scoperte tombe di maggiore importanza e cioè tombe di donne con dentro gioielli, e di bambini con entro giocattoli.
E’ noto infatti che in quel tempo remotissimo si usava seppellire con i corpi dei defunti, gli oggetti che essi in vita avevano tenuto più cari. Le tombe scoperte finora appartengono senza dubbio a guerrieri e questo è dimostrato dall’esistenza in esse di lance.
Le sepolture scoperte sono rettangolari, costruite in tufo e lastroni di cemento, ma di fattura molto accurata. Sono disposte simmetricamente a distanza di tre o quattro metri una dall’altra, e tale simmetria convalida l’ipotesi che non si tratti di un gruppo isolato di tombe, ma di una vera e propria necropoli, la quale, a giudicare dai precedenti ritrovamenti fatti nelle vicinanze sarà indubbiamente molto più estesa.
In ciascun sarcofago si è rivenuto un corredo di vasi lacrimali figurati di armi di ferro e di anfore che gli antichi solevano seppellire accanto alle salme.
Gli oggetti sono una cinquantina in tutto. Si notano due belle anfore alte circa 50cm dalla superficie ancora miracolosamente liscia e lucida con figure bianche su rosso. Sono in perfetto stato di conservazione e con grande vivacità di colori.
Si notano poi vasi dello stesso tipo anche figuranti, bianco su rosso e rosso su nero, un bruciaprofumi con filtro, qualche vaso di terracotta nera, e poi una varietà di unguentari, balsamari, anfore ad ansa, a manico, a colonnette, a piattelli.
L’importantissima scoperta ha molto interessato i competenti, e i lavori saranno subito ripresi dal personale della Sovrintendenza dei monumenti e Scavi.