Il 31 maggio 2020 sul nostro portale pubblicavamo un articolo dal titolo “Campo Rom di Caivano: tanta illegalità e rifiuti pronti per diventare roghi estivi”.
Nell’articolo denunciavamo l’incombente rischio che tutti i rifiuti, presenti all’interno e nelle pertinenze del campo rom, potessero essere dati alle fiamme.
Tanto tuonò che piovve, infatti, il 07 giugno 2020 (7 giorni dopo), intorno alle ore 22.30 circa, tutti i rifiuti presenti nella parte adiacente all’ingresso del campo furono dati alle fiamme.
Fortunatamente i vigili del fuoco, allertati dai passanti, riuscirono a sedare le fiamme dopo ore di veleni e diossina sprigionati dalla combustione dei rifiuti presenti.
Inutile girarci intorno, divagare e riflettere a lungo: il campo rom di Caivano è una vera e propria officina dell’illegalità sotto gli occhi di tutti. Basta girarci all’interno per notare cumuli di elettrodomestici pronti per ricavarne le parti nobili da destinare alla vendita, e le parti inutili da destinare alle fiamme.
La Polizia Locale negli anni ha destinato tante pagine al problema senza che mai nessuno prendesse decisioni austere sulla problematica.
Subito dopo al rogo divampato, l’Ufficio “Tutela Ambientale”, coadiuvato dal Funzionario Sovraordinato, Giuseppe Mocerino, ha provveduto ad incaricare una ditta specializzata per la caratterizzazione dei rifiuti combusti, che dopo qualche giorno sono stati rimossi, contemporaneamente agli pnenumatici che formavano colonne altissime.
Le operazioni continueranno per qualche settimana, compatibilmente con le risorse dell’Ente e con la capacità di smaltimento dello stesso.
Ci auguriamo che, nel caso specifico del campo rom, non sia una semplice operazione di routine che come sempre ha portato pochi risultati, bensì ci auguriamo che l’intervento sia analitico e risolutivo, solo così si potrà finalmente parlare di ripristino della legalità in un’area dove lo Stato, per troppo tempo, è stato assente.
Non solo una responsabilità politica, civica e morale, la mancata attenzione e risoluzione dei problemi che riguardano il campo rom di Caivano si configura come una responsabilità giuridica di chi voltando le spalle al problema arreca un danno alla salute pubblica.
I Commissari non possono abbandonare i cittadini caivanesi! Ci auguriamo, quanto prima, che l’area venga pulita, bonificata e riconsegnata a quel pezzo di città che crede, fortemente, nelle Istituzioni.
salve
ora attendiamo il prossimo rogo della montagna di cassette in legno a via matteotti, oramai deposito cronico sul passaggio pedonale