Tentata estorsione a Caivano, Ferdinando Di Micco completamente estraneo ai fatti

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La notizia che è rimbombata ieri a Caivano è stata quella dell’arresto di due giovani dalla Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di P.S. Afragola in flagranza del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La ricostruzione della vicenda

Come ricostruito, il tentativo di estorsione è stato suddiviso in due volte: la mattina il passaggio di Luigi De Lia che ha preannunciato la richiesta al direttore del punto vendita della somma di 2000 €, poi il passaggio alla chiusura serale per il ritiro.

Poco prima della chiusura del supermercato l’uomo, in compagnia del De Micco, si è presentato presso il punto vendita per ritirare il provento dell’estorsione ma ha trovato ad attenderlo gli operatori della Polizia di Stato che hanno proceduto ad arrestarlo in flagranza di reato.

Non convalidato l’arresto di Ferdinando De Micco

Questa mattina è stata rigettata la richiesta del Pm e dopo le verifiche del caso è stato accurato che non c’è stato nessun collegamento tra i due ragazzi.

La sfortuna del De Micco è stata quella dell’incontro casuale con il De Lia che gli ha chiesto un passaggio con lo scooter, perciò i due sono stati fermati insieme.

Il ragazzo difeso dall’avvocato Domenico Paollella ha dimostrato l’estraneità ai fatti e alla fine verso di lui non è mai iniziato nessun procedimento, anche il mezzo è stato dissequestrato e tornato nelle mani del ragazzo.

C’è anche da ribadire che il Di Micco, come erroneamente segnato nel comunicato di ieri della Polizia di Stato, non ha precedenti penali ed è incensurato, oltre ad avere un’occupazione.

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