Raccontare quello che succede, ogni giorno, a Caivano è diventato davvero un paradosso senza fine.
Il Comune di Caivano ha riaperto i termini per la richiesta dei buoni spesa per le famiglie, per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità come misura di solidarietà per il covid-19, ma questa volta solo per chi non ne ha già fruito in occasione del primo bando.
Dopo, che a causa dell’inefficienza degli uffici delle Politiche Sociali si creò grande confusione che sfociò in una grande ressa, la dottoressa Carmen Ponticelli ha pensato di eliminare la consegna a mano presso l’ufficio protocollo e di consentire l’inoltro della domanda, solo ed esclusivamente, a mezzo Pec!
Ad oggi, non solo la Commissione Straordinaria non ha provveduto ad integrare le famiglie escluse a causa di un errore dell’ufficio protocollo, non solo non ha sanzionato i colpevoli che hanno lasciato alcune famiglie senza buoni in piena crisi epidemiologica, ma sta anche avallando con il proprio silenzio la scelta della capo settore Ponticelli.
Molti cittadini, indigenti, non hanno computer né Pec personali, per questo costretti a recarsi presso i Caf e a pagare per l’inoltro della Pec, per non parlare della speculazione di chi addirittura sta aprendo le Pec alle famiglie indigenti per l’inoltro della domanda ad un costo di € 20,00.
Ancora una volta l’interesse pubblico viene completamente sovrastato da quello privato. I cittadini non possono presentare istanza all’ufficio protocollo, ma si vedono costretti a pagare per un servizio “imposto”!