Come avevamo preannunciato, all’interno di un nostro precedente articolo del 31 maggio, il Campo Rom di Caivano dopo tantissimi rifiuti, come pneumatici e carcasse di frigoriferi, dati alle fiamme nel tempo è ritornato ad essere una vera e propria bomba ecologica.
Campo Rom di Caivano: tanta illegalità e rifiuti pronti per diventare roghi estivi
All’interno del Campo Rom vere e proprie officine organizzate sono adite a recuperare materiale di vario genere per vendere le parti nobili, quali rame ed altri metalli, e accumulare nelle pertinenze dal campo tutti i rifiuti che non sono monetizzabili.
Ogni anno si ripetono scene, di un film già visto. Cumuli di pneumatici e carcasse di frigoriferi accantonati alle spalle del campo sono pronti per essere incendiati.
Per adesso a prendere fuoco sono stati i tantissimi rifiuti, di ogni genere, presenti all’interno del parco urbano (se così si può chiamare) realizzato dal Comune di Caivano negli anni passati spendendo tanti soldi pubblici, nella zona adiacente al campo rom.
Una folta nube di veleni e diossina sprigionata nell’aria, a danno della salute pubblica, a danno degli uomini e delle donne che nella terra dei fuochi, ogni giorno, muoiono per tumore.
Caivano, così come i tanti comuni limitrofi, non ne può più, Caivano è stanca di respirare aria malsana e velenosa.
Nel Campo Rom stasera si è consumata l’ennesima tragedia a danno della Caivano perbene, una tragedia che potrebbe diventare una vera esplosione di veleni se il Comune di Caivano non si adopera a mettere in sicurezza l’area, a presidiarla con le forze dell’ordine h24 e a liberare tutta l’area dagli innumerevoli, altissimi, cumuli di rifiuti esistenti.
FATE PRESTO!