Ad attanagliare la Campania non è certo il coronavirus, ma i danni ambientali che da decenni, ormai, vengono perpetrati nei campi, nei fiumi e nei mari.
Abbiamo contato per circa due mesi, e contiamo ancora, il numero di vittime di (e per) coronavirus, ma nessuno mai ai vertici del governo si è posto il dubbio di contare i morti per tumore nella famigerata “terra dei fuochi”.
Sono morti giovani, adulti, anziani e, perfino, bambini. La loro vita è stata stroncata dalla mano dell’uomo che per anni ha sotterrato fanghi tossici, nucleari e rifiuti di ogni natura nei campi che per anni hanno sfamato l’intera popolazione.
Il covid-19 ci ha posti tutti in un grande lockdown, blindati nelle nostre abitazioni per salvaguardare la salute dell’intera nazione.
Ma mentre noi pensavamo di salvaguardare la nostra salute, gli eco-criminali e i camorristi hanno continuato la loro opera di gestione illecita dei rifiuti, che porterà ancora tantissime persone ad ammalarsi e morire lentamente senza destare, ormai più, l’opinione pubblica.
I carabinieri del Noe di Napoli, nella giornata di ieri, sono intervenuti per evitare il peggio in un terreno di Afragola, confinante con Caivano ed Acerra, dove qualcuno con l’alibi perfetto di spandere compost sui propri terreni, in realtà, spargeva rifiuti macerati.
Sono circa tre ettari, i terreni agricoli sequestrati.
La magistratura indaga per reato ambientale!