Rinviata a giovedì l’apertura del mercato comunale, ma siamo sicuri che questo abbia i requisiti per riaprire?

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Il tempo scorre e le leggi cambiano, e con lo scorrere del tempo gli uomini dovrebbero adeguarsi alle novità normative.

Caivano è una città vetusta, con infrastrutture obsolete e non corrispondenti ai reali bisogni della città, rimasta ancorata a leggi e provvedimenti in materia di sicurezza e di urbanistica di molti decenni fa.

A pochi giorni dalla riapertura di alcuni servizi, al tempo del covid-19, vogliamo analizzare la struttura del mercato comunale che ha suscitato molti dubbi e perplessità non solo nelle associazioni di categoria, ma anche in alcuni gruppi politici locali come “Liberi Cittadini”, “Italia Viva” e “Campania Libera” che hanno presentato all’attenzione della Commissione Straordinaria un esposto con tanti interrogativi alla stregua della tutela della salute pubblica e della sicurezza. 

Il mercato comunale di Caivano insiste su un area, posizionata tra via Rosselli e via Menotti, di circa 12.000 mq con due accessi dalle summenzionate strade.

All’interno del mercato ci sono tre corpi di fabbricato: una cabina elettrica, un complesso di servizi igienici e un complesso di uffici.

Il mercato è confinante con una struttura che presenta  grandissima tettoia in eternit (amianto) mai bonificata.

Dopo mesi di chiusura totale, la Commissione Straordinaria, ha deciso di ascoltare la richiesta di tantissimi operatori commerciali, ormai in ginocchio, e di riaprire i battenti.

Il sovraordinato all’area tecnica, Ing. Giuseppe Mocerino, di concerto con gli uffici dell’Ente, con la Polizia Locale, con la Protezione Civile e con i rappresentanti degli operatori commerciali ha elaborato un piano strategico per evitare assembramenti all’interno dell’area mercatale.

Il numero degli operatori sarà ridimensionato e l’ingresso (consentito a 1200 persone) contingentato dagli uomini della Polizia Locale, con accesso consentito solo se muniti di guanti e mascherine (sperando che non avvenga come quello al cimitero).

Corsie divise con picchetti piantati nel cemento che rendono inaccessibile il mercato dai mezzi di soccorso.

Peccato, però, che la Commissione Straordinaria non si sia posta, in tutto questo periodo, interrogativi di carattere generale sugli aspetti tecnici, urbanistici, sanitari e di sicurezza proprio sul mercato comunale.

Nonostante lo sforzo dei tecnici incaricati, l’area mercatale resta sprovvista, infatti, dei requisiti tecnici, sanitari e di sicurezza richiesti dalle vigenti normative in materia.

Qualche anno fa, infatti, il Comune di Caivano fu sanzionato dall’Azienda Sanitaria Locale per la carenza di alcuni requisiti e aspetti tecnici-organizzativi.

Uno dei primi, evidenti, problemi del mercato resta la carenza di un adeguato numero di servizi igienico-sanitari per i circa 191 posteggi ordinari di operatori commerciali, ma soprattutto, anche in relazione al gran numero di utenti che lo frequentano.

Pochi bagni, molto spesso chiusi, non accessibili, non puliti e sanificati, ma soprattutto non distinti tra quelli a servizio degli operatori economici e quelli a servizio degli utenti.

Un altro annoso problema, di grande rilievo, che portò l’ASL a sanzionare il Comune di Caivano era la non divisione dell’area per settori merceologici: la normativa non contempla, infatti, che chi vende detersivo e cosmetici, ad esempio, possa stare accanto a chi vende alimenti.

Tale promiscuità porto l’ASL, in data 27/11/2015, a sanzionare il municipio per la mancata ottemperanza di molte prescrizioni.

Tuttavia, pare, che il Comune di Caivano durante la risistemazione dell’area per ottemperare alle norme in materia di coronavirus, abbia preveduto ad una netta distinzione tra l’area alimentare dal resto delle categorie merceologiche, ma ciò non basterebbe a rendere sicura la vendita degli alimenti.

Le aree destinate a tale vendita, infatti, dovrebbero essere provviste di condutture idriche capaci di fornire acqua corrente a tutti i venditori, di griglie di contenimento delle acque reflue e di punti elettrici per la fornitura di elettricità al fine di salvaguardare alcuni generi alimentari in appositi frigoriferi o congelatori.

Ovviamente, l’area mercatale, è carente, quasi sprovvista, sia delle griglie sia dei punti di acqua corrente.

Per non parlare del manto che ricopre l’intera area, sdrucciolevole e inadatto allo svolgimento di tali funzioni.

La domanda più banale, ma allo stesso tempo più vitale, che ci poniamo è quella di sapere se l’area è provvista di impianto antincendio collaudato e se ci sia un apposito piano di emergenza e di evacuazione elaborato da tecnici competenti, considerato che la scarsa distanza delle corsie di passaggio degli utenti non permetterebbe in caso di incendio una facile evacuazione.

La riapertura del mercato, inoltre, porterà tantissimi veicoli che andranno ad ostruire le uniche due arterie disponibili per le forze pubbliche in caso di disordini, incendi e resse.

bagni 

Come si muoverà la Polizia Locale in tal senso?

Una serie di interrogativi tecnici che ci porta a pensare che il mercato comunale sia illegittimo sotto tutti i punti di vista: sanitari, tecnici e di sicurezza, ma soprattutto pericoloso in caso di sopraggiunti eventi straordinari.

Un ultimo interrogativo è lecito da porci: ha mai adottato il Comune di Caivano il SIAD (strumento intervento apparato distributivo)? Esiste un regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche? Perché in assenza non si potrebbero autorizzare attività su aree superiori ai 250 mq e, pertanto neanche l’attività mercatale.

Speriamo che qualcuno faccia chiarezza per la sicurezza di quanti in futuro si appresteranno a frequentare l’area del mercato comunale.

1 COMMENT

  1. signor Ciro Pisano ero a conoscenza delle sue limitate capacità giornalistiche e mi meraviglio come una testata giornalistica locale così blasonata possa permettere un articolo così scadente e di parte compromettendo il buon nome del giornale.

    E’ ovvio che il suo articolo è dettato da pressioni esterne e da chi ha interesse alla chiusura del mercato, del resto io la capisco!!! lei non è altro che un umile servitore che si venderebbe per pochi spiccioli al miglior offerente; del resto la prost. è il mestiere più vecchio del mondo e lei potrebbe esserne il proclamatore locale viste le sue spiccate attitudini.
    Lo vuole un consiglio? chieda scusa ai tanti ambulanti che sono gli unici che stanno a casa senza alcuna colpa e faccia articoli più utili alla comunità di caivano, perché a caivano se vuole può scrivere milioni di articoli sull’illegaità e le irregolarità!!!!certamente non c’è alcun bisogno di cercarle nel mercato di caivano per compiacere a chi sa chi!!!!!

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