Eliminazione per delle preferenze per le elezioni regionali e comunali che si terranno in autunno, quasi certamente in ottobre, e alle urne per il rinnovo dei consigli regionali e comunali con le liste bloccate. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, sarebbe questo l’orientamento delle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione. Allo studio ci sarebbe una legge di poche righe da varare nelle prossime settimane in Parlamento e che modifichi la norma generale. Oltre a moltissimi comuni piccoli, medi e grandi, in autunno si andrà al voto per il rinnovo del consiglio regionale di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia.
Le elezioni sarebbero dovute essere a fine maggio ma sono state rinviate per l’emergenza coronavirus. Ed è proprio la convivenza con il Covid-19 che ha portato da un lato a scartare l’ipotesi delle urne a luglio (le liste si sarebbero dovute presentare a giugno e quindi tra poco più di un mese) e dall’altro a spingere i principali partiti, maggioranza e minoranza, per le liste bloccate come alle Politiche. Le preferenze prevedono una campagna elettorale tradizionale e vecchio stile, fatta di incontri, strette di mano e cene.
E quindi – è il ragionamento che si fa in Parlamento – sono inconciliabili con il distanziamento sociale imposto dall’emergenza coronavirus e con il quale dovremo convivere per molto tempo. I listini bloccati daranno molto più peso alle segreterie dei partiti che, di fatto, decidendo l’ordine dei candidati sulle liste (resterà probabilmente l’obbligo dell’alternanza uomo-donna) decideranno la composizione dei prossimi consigli regionali e comunali. Qualcuno dirà che anche questa è una limitazione della democrazia e del potere decisionale dei cittadini, ma una campagna elettorale porta a porta per ‘prendere voti’ è praticamente impossibile.