Il 22 aprile 1970 venti milioni di statunitensi di mobilitarono per contrastare le politiche governative in materia economica e militare.
Allora gli Stati Uniti erano attraversati da una fortissima contestazione nei confronti della guerra in Vietnam. In quel contesto storico e politico nacque una diffusa sensibilità ecologista che contestava un modello di sviluppo economico incentrato sull’uso dei combustibili fossili che inquinavano l’atmosfera e devastavano il clima.
Da allora è trascorso mezzo secolo ed Earth day è diventato un appuntamento globale per milioni di persone che lottano per salvare la Terra dalla distruzione.
Oggi questo appuntamento cade in un momento in cui l’intero pianeta è flagellato da un terribile virus. Una pandemia che ha dimostrato la fragilità e la vulnerabilità dei Paesi e continenti, mettendo in evidenza le profonde diseguaglianze sociali ed economiche.
Il Covid 19 è una tragedia, ma può essere anche un’opportunità per ripensare completamente i modelli economici che tutt’ora governano il mondo.
Da questa crisi sociale, economica e sanitaria si esce soltanto se si pone al centro di tutto l’uomo, tutelando i suoi diritti fondamentali: il diritto alla salute, alla vita, all’autodeterminazione.