Come tutte le altre strutture sportive del territorio, giacciono completamente dimenticati e vandalizzati i due campetti da calcio realizzati con i fondi di varie fondazioni private che sposarono il progetto dell’Associazione “Un’infanzia da vivere” al Parco Verde.
I due campetti erano diventati il punto di aggregazione sociale di quel maledetto quartiere. Lo sport era l’unica via di fuga per i bambini e per i ragazzi del quartiere, che in alternativa al calcio, alla scuola e alle attività della chiesa hanno l’alta probabilità di delinquere.
I campetti erano gestiti da Bruno Mazza, referente dell’Associazione “Un’Infanzia da vivere” fino a quando per reati sospesi non è finito dietro le sbarre.
A nessuno, Commissari Straordinari compresi, sembra interessare la sorte di quelle strutture sportive ottenute con sacrifici e perseveranza.
Nessuno ha il coraggio di rescindere la convenzione in essere per rimettere a bando quelle strutture.
Nessuno ha il coraggio di ridare dignità e possibilità a quei bambini, a quei ragazzi che ad oggi non sappiamo cosa diventeranno da grandi se continuiamo a lasciarli abbandonati a se stessi.