L’Ambito Territoriale Sociale è una aggregazione intercomunale che ha il compito di pianificare e programmare i servizi sociali dei Comuni, secondo quanto dettato dalla legge 328/2000, la legge quadro “per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.
Questa legge ha segnato una vera svolta nell’organizzazione dei servizi sociali ed ha imposto cambiamenti significativi nella loro gestione. Essa, riaffermando con forza che i Comuni sono i titolari dei servizi sociali, li chiama ad una pianificazione e programmazione in forma associata e in relazione con altri soggetti del territorio, sia pubblici che privati.
Lo scopo principale è quello di riuscire a dare risposte più adeguate ed efficaci ai bisogni dei cittadini mettendo in sinergia le risorse esistenti ed integrando i servizi evitando sovrapposizioni di competenze.
Ambito 19
Ciò che stava per accadere per l’Ambito 19 avrebbe assunto i contorni di un vero e proprio pasticcio stratosferico. I comuni ricadenti nell’Ambito territoriale 19 (Afragola, Cardito, Crispano e Caivano) per i servizi alla persona, afferenti ai distretti sanitari 44 e 45, avrebbero dato vita ad un consorzio da cui non sarebbero potuti più uscire per ben 30 anni.
La stipula dell’accordo non è andata in porto solo grazie ai commissari straordinari del
comune di Caivano. Un modo che prevedeva il comune di Afragola come unico protagonista della nuova trama. Tra l’altro l’amministrazione afragolese avrebbe preferito in verità scrollarsi di dosso gli altri 3 comuni a cui è associata per i servizi in questione e provvedere da sola, ma ha avuto il diniego da parte della Regione a procedere.
La durata dei 30 anni è decisamente preoccupante perché diventa praticamente impossibile uscire dall’istituendo consorzio pur volendo.
Necessaria quota del 75 % o che siano d’accordo 3 dei comuni fondatori. Solo Afragola avrebbe detenuto più del 40 % delle quote e i calcoli sono presto fatti: gli altri comuni sarebbero rimasti intrappolati fino al 2050. A questo si aggiunge che il parere del comune di Crispano nel Cda non avrebbe contato quasi nulla perché calcolato in percentuale sarebbe valso meno di un voto pieno. E non finisce qui. A questo si aggiunge che pur dovendo versare la quota di 0,70 euro per ogni abitante non si sarebbe avuta praticamente nessuna voce in capitolo nella gestione. Per i prossimi 3 anni direttore generale e personale amministrativo del neo consorzio sarebbero stati a completo appannaggio di Afragola. Redatto un piano di fabbisogno del personale di oltre 250mila euro: questi soldi andavano tutti a personale selezionato di Afragola.
Praticamente l’azienda consortile così come progettata (di fatto solo da Afragola) non è stata digerita dagli uomini dello stato in forze a Caivano e così l’accordo che si stava consumando è decaduto. Ci sarebbe poi da chiedersi perché in previsione dello scioglimento dell’Ambito è stato pubblicato un bando di selezione per 30 posti in
scadenza proprio per il 27 dicembre 2019. Un altro enigma. Come se quelli precedenti non fossero bastati.
Caivano
La commissione straordinaria, appena arrivata a Caivano ha rilevato un grosso debito verso l’ambito 19, frutto della precedente gestione e di responsabilità dei pregressi funzionari comunali, ma estinto ha regolarmente pagato la parte relativa al proprio comune.(Anche altri comuni erano in passivo) Ma dopo il diniego alla costituzione della società consortile la ripartizione degli incarichi è stata maggiorata per Caivano, ma con la sottrazione di due unità lavorative.
L’attuale dirigente di Caivano, dott.ssa Ponticelli prosegue il proprio lavoro, ma con evidenti difficoltà, ma non si comprende perchè si tenta di sovraccaricare Caivano.
Di certo Afragola non ha gradito il diniego, ma le ultime decisione sembrano ‘punire’ oltremodo il comune di Caivano, forse per evidenziare le difficoltà o perchè forse si vorrebbe altra persona al comando del settore ‘Politiche sociali’.
(fonte: Campanianotizie e ilgiornalediCaivano)