Minformo e la bufala sul concerto di Natale, gli organizzatori chiariscono

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Cari concittadini,
in merito all’articolo “Per i caivanesi ‘e sord fanno l’ommo onesto’: destinati ad un nuovo scioglimento se non cambiano mentalità” apparso su minformo.com il 19 dicembre 2019, ci teniamo a precisare, considerata la mancata rettifica richiesta alla testata sopra menzionata che evidentemente non concede il sacrosanto diritto di replica, che l’evento “Auguri in concerto” organizzato da “Il Giornale di Caivano”, “Ad Alta Voce”, e Pro Loco “Un Futuro per Caivano” congiuntamente alla Commissione Straordinaria del Comune di Caivano, nella persona del consulente Pietro De Rosa, non è mai stato annullato dalla Prefettura che, peraltro, ci risulta che non detiene il potere di annullare le delibere emanante da commissari nominati dalla stessa prefettura.

Infatti, l’evento è stato regolarmente autorizzato e patrocinato dal Comune di Caivano, tant’è che è ancora pubblicata sul sito ufficiale dell’ente la delibera della Commissione Straordinaria (N.179 del 12/12/2019) con cui si rilascia il patrocinio morale all’evento, senza alcun contributo finanziario (vedi foto qui sotto)


Inoltre, ci teniamo a precisare che nessuna delle nostre realtà è stata colpevole dello scioglimento del Comune di Caivano e che  abbiamo sempre amato il rispetto delle regole sul nostro territorio, ponendoci in netta discontinuità con i motivi che hanno portato Caivano allo scioglimento.

Per quanto attiene, invece, il riferimento di minformo.com agli sponsor coinvolti a sostenere l’evento, ci auguriamo che il direttore Mario Abenante possa fare chiarezza perché vogliamo ricordare che il fine di un giornalista è quello di raccontare i fatti senza mistificare la realtà.
Troviamo, altresì, uno stridente contrasto di quanto erroneamente riportato nell’articolo apparso su minformo.com tra l’invocazione di regole e discontinuità e la richiesta della pratica del “buon senso”.
Ci auguriamo che quanto dichiarato da Mario Abenante non sia un invito ad abdicare alla legalità.
Facciamo notare, infine, come non solo si sia dichiarato il falso e riportate notizie non esatte, ma non si è nemmeno provveduto a rettificare così come richiesto dalle parti chiamate in causa, come ogni testata seria concede.
Tanto è dovuto per correttezza verso il popolo caivanese.

 

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