Gli imprenditori dell’Asi di Pascarola si oppongono allo stoccaggio delle eco-balle nell’agglomerato industriale paventato dalla Sapna. “Utilizzeremo ogni strumento a tutela dei dipendenti delle aziende e della popolazione”
(comunicato stampa del 27 agosto 2019) -Da autorevoli testate giornalistiche e dai social, siamo venuti a conoscenza che al fine di soddisfare il fabbisogno di stoccaggio di rifiuti durante il periodo di chiusura programmata del termovalorizzatore di Acerra, Sapna avrebbe individuato tra i siti di stoccaggio provvisorio anche quello ricadente all’interno del nostro agglomerato industriale e, precisamente, nell’area di proprietà del Gruppo Di Gennaro (ex IGI.CA.).
Qualora tale notizia fosse confermata, il Consorzio CSA–ASI, a supporto delle ditte consorziate ed insediate e, soprattutto della ditta che sarebbe colpita da tale aberrante provvedimento, adotterà tutte le opportune iniziative al fine di scongiurare il deposito delle ecoballe.
Tale soluzione sarebbe, per altro, ancor più ingiustificabile in quanto adottata a pochi giorni dalla chiusura dell’impianto di Acerra e, quindi, in assenza di ogni necessaria programmazione finalizzata a scongiurare pericoli sotto il profilo igienico sanitario in un’area già fortemente penalizzata come la nostra.
Circostanza ancor più grave in considerazione del fatto che il fermo programmato del termovalorizzatore di Acerra era ben noto da oltre un anno.
In conclusione, si ribadisce che qualora la volontà di utilizzare l’area ricadente all’intero del nostro agglomerato per il deposito di ecoballe, – peraltro per un periodo di tempo non determinato, né determinabile – fosse confermata, il Consiglio Direttivo del Consorzio CSA – ASI si opporrà con ogni strumento istituzionale attivandosi in tutte le sedi competenti al fine di tutelare gli interessi delle aziende consorziate e delle migliaia di dipendenti che ogni giorno lavorano all’interno dell’agglomerato industriale, nonché di tutta la popolazione.
Il Consiglio direttivo CSA-ASI CAIVANO