La stagione della Terra dei fuochi è nel vivo, nel 2019 è iniziata un po’ in ritardo rispetto agli anni precedenti. Stamane alle undici, nei pressi della cappella San Giorgio a Pascarola, una nube di diossina ha sovrastato le case della piccola frazione, a pochi chilometri da Caivano.
A bruciare pneumatici, plastica e molti rifiuti urbani, che secondo quanto espresso all’interno del D.Lgs. 152/06 art. 184 c. 2, abbracciano un gran numero di rifiuti, tra cui, quelli derivanti dalle attività cimiteriali (le esumazioni) e i composti organici che contribuiscono alla produzione della diossina, sostanza altamente cancerogena.
All’interno dei rifiuti urbani, esistono anche dei sali liscivabili, che pur essendo prodotti di tipo inorganico, contribuiscono alla formazione del percolato, che è un altro composto aggressivo.
Questo ci fa comprendere che il vero pericolo delle nostre terre non solo è rappresentato dall’abbandono dei rifiuti speciali (pericolosi e non) per strada (sappiamo che dovrebbero essere consegnati all’isola ecologica) ma dalla quantità inesauribile di immondizia lasciata a giacere nelle aree verdi, senza alcun controllo. Urge un sistema di videosorveglianza attiva.