La crisi dei rifiuti si avvicina inesorabile, con soluzioni che tardano ad arrivare, la problematica è legata allo stop del termovalorizzatore di Acerra che si fermerà dal 30 agosto al 12 ottobre per manutenzione.
43 giorni di fermo della turbina dell’inceneritore che significa che dovranno essere ‘parcheggiati’ circa 70 mila tonnellate di frazione secca, considerando che per la prima
settimana le linee due e tre continueranno a lavorare.
Ecco il piano d’emergenza provvisorio
- Sito di Pantano di Acerra, n. 2 piazzole con capacità di circa 42.000 tonnellate
(avviato iter autorizzativo) - Sito di cava Giugliano (Giugliano), n.1 piazzola con capacità di circa 23.000 tonnellate (avviato iter autorizzativo)
- Sito di Masseria del Re (Giugliano), n. 1 piazzola (E12) con capacità di circa 20.000 tonnellate (non è stato avviato nessun iter autorizzativo)
- STAP di Napoli per complessive 45.000 tonnellate, rispetto al proprio fabbisogno di 51.000 tonnellate
- Sito di San Tammaro (Caserta), n. 1 piazzola con capacità di circa 9.000
tonnellate, equivalente al fabbisogno provinciale pari a 9.000 tonnellate (avviato iter autorizzativo e predisposizione gare per l’avvio dei lavori di ripristino). - Sito di Polla (Salerno), n. 1 piazzola (capannone) con capacità di circa 3.900 tonnellate, con fabbisogno provinciale pari a circa 8.000 tonnellate e quindi, con un residuo da collocare per 5.000 tonnellate (Iter autorizzativo avviato)
- Incremento stoccaggio dell’impianto STIR di Battipaglia per ulteriori 3.000 tonnellate (2.500 già autorizzate)
- Piazzola di Pianodardine (Avellino), con capacità di circa 3000 tonnellate,
equivalente al fabbisogno pari a circa 3.000 tonnellate
Sono previsti quindi almeno sette siti di stoccaggio sparsi per la Campania, oltre all’incremento dello stir di Battipaglia, e di questo de ne parlerà alla conferenza dei servizi del 25 luglio.
La situazione di Caivano
Caivano ha davvero dato tanto per quanto riguarda i rifiuti, oltre ad avere lo Stir che raccoglie i rifiuti di mezza Regione Campania impacchettandoli per l’inceneritore, sempre nella zona industriale di Pascarola ci sono ancora le balle di rifiuti di venti anni fa, per la precisione 409 mila tonnellate.
I politici locali hanno ben specificato che Caivano non ha nessuna intenzione di ricevere ancora rifiuti.