Incendio deposito alimentari, la dinamica dell’accaduto

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E’ successo tutto in poco tempo, all’alba. Un volontario delle Guardie Ambientali, proveniente dalla zona Scotta, ha notato del fumo nero espandersi dalla zona del Corso Umberto I.

L’uomo, come tutti i giorni, stava andando a lavoro, e allarmatosi ha raggiunto il luogo interessato. C’era una famiglia spaventata nel chiedere aiuto, affacciata ad un balcone di una palazzina al primo piano (recentemente ristrutturata). L’edificio ospita cinque famiglie, ed è stato coinvolto dall’incendio, che si è originato all’interno di un deposito di alimentari, del tarallificio “Iazzetta”, ubicato a pochi metri.

La dinamica

Uno spettacolo raccapricciante, fumo ovunque, le fiamme alte e la paura di non riuscire ad intervenire in tempo. Il volontario delle Guardie Ambientali di Italia (sezione staccata di Caivano) ha chiamato i Vigili del Fuoco, attendendoli sul luogo dell’accaduto, per poi recarsi a lavoro.

Sono arrivate tre autobotti dei Vigili del Fuoco di Afragola, e così la famiglia è stata evacuata. Durante le operazioni di salvataggio, due pompieri sono entrati nell’edificio attraverso la scala mobile per mettere in salvo i bambini, ma uno dei due è rimasto ferito. L’uomo è stato soccorso e condotto in un ospedale vicino, per accertamenti. Le sue condizioni di salute sono regolari. Anche la famiglia è stata salvata in tempo e nessuno ha subito danno.

Nel frattempo è arrivata la Polizia Municipale, che ha dato il via alle procedure di rito per la messa in sicurezza. E’ stata transennata l’area critica e sono iniziate le prime indagini da parte degli inquirenti. Sono arrivati, infatti, anche i Carabinieri della Tenenza di Caivano.

Si è sospettata, inizialmente, la natura dolosa dell’incendio da parte dei presenti.  Una “reazione di pancia”, probabilmente, dovuta a tanti episodi recenti di cronaca nera (racket ed estorsioni) a danno di commercianti di paesi limitrofi.

Al contrario, dopo i vari rilievi è stata vagliata l’unica ipotesi plausibile: un corto circuito causato da prese elettriche di scarsa qualità, che non avrebbero retto la tensione. Il deposito è stato murato. Le indagini continuano.

 

 

 

 

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