Li ha traditi l’ultima tentata rapina
CAIVANO – Erano diventati il terrore dei farmacisti di Caivano, i quali hanno denunciato di aver subito 24 colpi in un mese. Ma, dopo meticolose indagini dei Carabinieri della tenenza di Caivano, guidati da Antonio La Motta, i quali hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianze private (quelle pubbliche mancano del tutto e non hanno agevolato il lavoro degli investigatori, ndr) li hanno presi mentre si accingevano ad assaltare l’ennesima farmacia e poi denunciati alla Procura della Repubblica dei Minori.
Alle prime luci della mattinata odierna (5 marzo 2019), gli stessi Carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di collocamento in Comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli nell’ambito delle indagini volte all’identificazione degli autori di varie rapine perpetrate lo scorso mese di febbraio nella cittadina a nord di Napoli.
I destinatari del provvedimento, sono due quindicenni, uno dei quali difeso dall’avvocato Mena Sorrentino, ritenuti responsabili di due episodi criminali, realizzati a danno di due note farmacie caivanesi e commessi con le aggravanti dell’utilizzo di armi e a volto travisato.
A carico dei due giovanissimi, le indagini, svolte dall’Arma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli, hanno determinato l’acquisizione di elementi probatori che superano la soglia della gravità indiziaria, richiesta per l’applicazione di una misura tanto afflittiva, in considerazione dell’età degli indagati, come quella del collocamento in una comunità.
In riferimento agli episodi contestati, l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza dei locali depredati ha consentito di ricostruire un modus operandi ben collaudato, nel quale uno dei due
soggetti teneva gli astanti sotto la costante minaccia delle armi, mentre l’altro provvedeva, a seconda dei casi, a saccheggiare il registratore di cassa o a fare da palo.
Particolarmente significativo l’episodio dell’identificazione dei due minori. I Carabinieri, nel corso di apposito servizio antirapina, provvedevano a bloccarli davanti all’ennesima farmacia
presa di mira, in prossimità dell’orario di chiusura, mentre, scrutando il loro obiettivo, attendevano il momento propizio per entrare in azione, già provvisti di tutto l’occorrente
(pistola a salve riproducente la classica Beretta 92 in uso alle forze dell’ordine e cappellini scaldacollo per travisarsi il volto).
Le successive analisi antropometriche, comparative tra i fotogrammi ritraenti i rapinatori e i destinatari delle odierne misure cautelari, unitamente agli abiti indossati nei fatti reato,
puntualmente rinvenuti nella disponibilità degli indagati, hanno poi completato un quadro indiziario già fortemente orientato verso un’interpretazione univoca delle azioni criminose.